«Miss Sport, sbagliato usare soldi pubblici» 

Luisa Filippi (Pd): Frisinghelli ha ragione, questa è incoerenza. Azzolini: è un evento di promozione



ROVERETO . Hanno suscitato reazioni di segno diverso le dure parole di Franco Frisinghelli, che sulle nostre pagine di ieri aveva esposto la propria perplessità di fronte alla delibera con cui la giunta ha dato l’ok al concorso Miss Sport Trentino Alto Adige, che si svolgerà venerdì nel cortile urbano di via Roma, con Miss Italia Alice Rachele Arlanch a fare da madrina. Per un’iniziativa analoga, aveva osservato l’ex assessore allo sport, i civici e alcuni esponenti della sua stessa maggioranza avevano chiesto la sua testa nel 2013, con una mozione di sfiducia, mentre oggi gli stessi che lo criticavano per l’immagine della donna che viene svilita, oggi non provano alcun problema a organizzare un serata identica. Va detto che la delibera di giunta, datata 3 luglio, non porta le firme della vicesindaca Cristina Azzolini e dell’assessore Maurizio Tomazzoni, assenti giustificati. La vicesindaca tuttavia non ricorda di aver metaforicamente crocifisso Frisinghelli nel 2013. «Ricordo di aver espresso critiche per concorsi tipo “miss maglietta bagnata”, che certo non fanno del bene all’immagine delle donne. Ma in questo caso c’è un fatto nuovo, l’elezione a Miss Italia di Alice Rachele Arlanch, che non si può ignorare anche per le implicazioni che ciò ha sulla promozione del territorio. Dal mio punto di vista, non vedo di buon occhio concorsi di questo genere ma sono pronta a riconoscere che possono servire da trampolino di lancio per una carriera nel mondo dello spettacolo o in altri settori dove sono richieste competenze che vanno bel al di là della mera valutazione estetica, piuttosto che formare nuove generazioni di ragazze-immagine. Ma non siamo bacchettoni, e credo che la serata di venerdì possa anche essere un momento di visibilità in più per la nostra città». Più decisa la posizione di Luisa Filippi del Pd, che rileva come Frisinghelli abbia tutte le ragioni a porre la questione della coerenza. Personalmente, non sono scandalizzata per l’evento di venerdì, ma non condivido che venga realizzato con denari pubblici, anziché finanziare iniziative per lo sport nelle scuole, tra i ragazzi, con le famiglie. Qui lo sport c’entra poco o nulla, è solo una kermesse di visibilità per l’assessore allo sport Mario Bortot, l’ennesimo incomprensibile spreco di risorse pubbliche».













Scuola & Ricerca

In primo piano