«Medici di base tutti in vacanza ore in coda dalla guardia medica»
Interrogazione in Provincia di Civettini (Civica): i turni per le festività vanno programmati meglio il picco dell’influenza era noto da tempo, ma l’Azienda sanitaria ha previsto solo due professionisti
ROVERETO . «A Rovereto ci sono pazienti in fila per ora alla guardia medica, nonostante il picco influenzale fosse stato preannunciato»: la denuncia arriva dal consigliere provinciale Claudio Civettini, che parla nel caso specifico – ma, viste le premesse e calendario alla mano, non è detto che si tratti di un caso isolato o non destinato a ripetersi in questi giorni – di una «situazione incresciosa successa venerdì presso gli ambulatori all’ospedale di Rovereto». Una situazione che trae origine dal fatto che i medici di base dal 29 sera e fino a lunedì 2 gennaio non sono in servizio per le festività di fine anno e dunque in questa fase tutto il bacino dell’utenza sanitaria grava sull’organizzazione delle guardie mediche, a loro volta però apparentemente carenti nello spiegamento di forze. «Un paziente arrivato alle 19.45 in ambulatorio – racconta Civettini – e si trova subito una fila di altre 7 persone che aspettano la guardia medica in arrivo per le 20. Due sono i medici in servizio, come previsto dall’Azienda sanitaria, e il paziente in questione, in uno stato non certo buono e che con difficoltà attende questo momento, dopo ben 2 ore e 15 di attesa, viene ricevuto circa alle 22. Nel frattempo, probabilmente colpa appunto dalla presenza influenzale in corso, si è formata una coda di oltre 20 persone, tanto che i medici in servizio, presi da richieste di interventi domiciliari e pazienti in attesa in ambulatorio, si vedono costretti a informare i presenti che sono chiamati a delle urgenze (due in verità), chiedendo quindi agli ammalati, di spostarsi su Mori o su altre guardie mediche che, in verità, sono lontanissime e altrettanto impegnate. I due medici, va detto, sono bravissimi e fanno tutto quello che possono per accelerare l’iter di visite e diagnosi, ma evidentemente il problema sta nella insufficienza numerica dei professionisti in campo e dalla miopia gestionale dell’Azienda sanitaria, che non avendo previsto il lungo ponte dei medici di base, coniugato con l’epidemia influenzale in atto, non ha saputo applicare la necessaria mobilità nella presenza in organico di un adeguato numero di guardie mediche a presidio del territorio».
Al riguardo il consigliere ha presentato un’interrogazione alla Giunta provinciale: Civettini chiede come si siano programmati i presidi sanitari (guardie mediche comprese) per affrontare i lunghi ponti natalizi e di fine anno (viste le lacune organizzative del presidio roveretano nonostante la professionalità e la buona volontà dei due medici in servizio), quali siano le ragioni dell’assenza di flessibilità nella presenza di medici a presidio della guardia medica e come si intenda rispondere a queste situazioni che, così stanti le cose, a ogni ponte o a ogni epidemia annunciata lasciano presagire un ripetersi della situazione di insostenibile attesa per i pazienti. (m.cass.)
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