Lungo il Leno il ritrovo “green” dei roveretani
La città che cambia. Un tempo il centro era affollato con le “vasche” su corso Rosmini. Ora giovani e anziani hanno trovato nuovi spazi: chi va a spasso col cane e chi corre, chi guarda curioso la nuova Manifattura...
rovereto. Oggi come ieri, non fosse per il fatto che alle bisacce in pelle si sono sostituiti i completini tecnici in lycra multicolor dei ciclisti, o l’ultimo modello di I-phone, che disturba nelle tasche. Al centro del passeggio cittadino, che calamita centinaia di roveretani in cerca di pace bucolica, è l’antico tracciato della Romea Vicetia che si snoda a fianco del Leno per infrattarsi tra la verzura della Vallarsa e precipitarsi verso Schio. Percorsa nel medio evo dai pellegrini in viaggio per Roma, la “strata romea” è diventata l’interessante e variegata via di fuga del cittadino moderno. L’abbattimento di pochi giorni fa della porzione di muro che cingeva la Manifattura tabacchi ha decisamente impreziosito questa pista ciclopedonale intitolata ad Alexander Langer, permettendo all’occhio di chi passeggia di cogliere la bellezza dei moduli dalla linea pulita e fluente, poco invasiva, pensati dall’architetto giapponese Kengo Kuma, “nemico numero uno della “calcestruzzo”, e destinati ad ospitare imprese giovani e green.
Giochi di scalinate
Un comparto che nei prossimi mesi si offrirà come spazio aperto da visitare, con le sue soluzioni interessanti, come i giochi di scalinate che permetteranno alla gente di salire sopra ai moduli stessi, ricoperti di vegetazione. Un inedito giardino Zen all’insegna della bellezza, del risparmio energetico e di una migliore qualità dell’aria. Babilonia, insomma, città dei giardini pensili, ispirerà “riposo” per occhi e mente anche da noi.
Al riparo da traffico e inquinamento, costeggiando cascatelle e voli radenti di qualche gabbianella di fiume in coraggiosa avanscoperta, si può proseguire verso la foce del Leno, punto panoramico di grande malìa, con le rocce a strapiombo dalle Casette, l’ansa placida dell’Adige, l’ingresso turbolento e chiaro del torrente. Ma poco prima, passate le assi dello storico ponte delle Zigherane, prima ancora di arrivare al percorso kneipp (che per la verità ha bisogno d’essere rimesso in ordine), ecco un’altra novità: l’agognata apertura del bici-grill presso cui fare sosta per rifocillarsi.
Il nuovo bicigrill
Lavori fermi per più di due anni, curiosità alle stelle dei passanti per un invaso misterioso circondato da olivi e, finalmente, ecco aprirsi il locale, grazie all’acquisizione della proprietà da parte di una giovane imprenditrice roveretana, Eleonora Marangoni, 21 anni appena. Interni tecnici, in rovere sbiancato, il bici grill, a poco più di un mese dall’apertura, è già diventato un importante centro di attrazione, affollato ad ogni ora, su un tracciato millenario che richiama sempre più turisti in bicicletta, molti tedeschi, a sfioro di ricchezze ambientali e architettoniche, che coinvolgono anche un antico borgo come Sacco, con la sua chiesa barocca affrescata dal Baroni Cavalcabò, degna d’una grande capitale. Bici grill destinato a diventare anche un take away, sorta di “drive grill” che permetterà agli avventori frettolosi di non entrare nemmeno nella sala ristorante e di accedere alle pietanze attraverso la vetrata che costeggia una fiancata dell’edificio. Tra aperitivi e dolci sfiziosi, vini locali e piatti a base di carne salada, verdure pastellate, pizze realizzate con lievito madre, bandidos di pollo, già i tavolini sono tutti occupati nell’ora di punta. All’esterno l’invaso ancora vuoto che ospiterà il laghetto per la pesca sportiva, anche se, ascoltando i commenti della gente, sono in molti a sperare in una sorta di lido alternativo alla piscina comunale. Parliamo con il gestore del bicigrill, Mirio Segatta, già deus ex machina del bici grill realizzato a Trento qualche anno fa, divenuto punto d’attrazione di grande successo. “Il bici grill è pensato come luogo aperto: prato con beach volley, cibo sano, trasversale a tutti, accessibile ai disabili...”.
Tra olivi e ombrelloni
Il locale non è stato ancora inaugurato, ma è già diventato un punto d’attrazione molto forte e Segatta non nasconde il sogno di “spostare il baricentro della città verso tutta la Vallagarina e le sue bellezze”. “All’inaugurazione penseremo quando sarà tutto pronto, con oleandri, cipressi, olivi, ombrelloni e la flora tipica del territorio all’esterno. Questa dovrà essere proprio un’oasi. Intanto, questi mesi ci servono per accogliere tutte le richieste fatte dalla gente, dai fasciatoi all’elaborazione di menù speciali per le intolleranze. Già sforniamo pizze ad impasto speciale, con farine italiane a lunga lievitazione”. Ciliegina sulla torta, la collaborazione con il progetto del tour in bici tra le bellezze del basso Trentino (dalla Campana ai castelli, dall’Ossario alle orme dei dinosauri) firmato dal paraciclista Alessandro Avigliano, Carbon Hook, l’ex rugbista di Torbole che dal 2006, a seguito d’un incidente, porta una protesi alla gamba destra e nel cuore la voglia di insegnare che si può vivere ogni limite come una nuova possibilità.