La fabbrica tratta dagli inerti all’acqua 

Dal 2013 è iniziata l’attività con i rifiuti, l’estate scorsa è stata registrata un’anomalia dall’Appa



ROVERETO . Aquaspace ha un doppio ramo d’attività: alla tradizionale specializzazione nella tintura dei filati sintetici per pavimentazione tessili, da cinque anni ha affiancato anche il settore del trattamento di rifiuti. La richiesta di autorizzazione risale al 2012, e nel febbraio del 2013 la giunta provinciale aveva dato il proprio assenso. Nella delibera erano stati definiti anche i quantitativi e le tipologie dei rifiuti conferibili. La quantità complessiva di rifiuti liquidi conferibili da terzi, era stimata in 162mila tonnellate all’anno (circa 600 tonnellate al giorno per sei giorni alla settimana per 45 settimane all’anno). L’impianto era stato dimensionato (secondo le prescrizioni della Provincia) facendo riferimento alla produzione di rifiuti su scala regionale (riferita cioè all’intero Trentino Alto Adige). I bacini di utenza principali sono costituiti dalle aree industriali provinciali di maggiore rilevanza come Mezzolombardo, Lavis, Spini di Gardolo, Trento Sud, Rovereto, Mori, Ala-Avio. I rifiuti che si possono conferire all’impianto di via del Garda provengono dal settore industriale ed estrattivo (materiali di cava, lavorazione del legno, carta e cartone, industria tessile e delle pelli, rifiuti da processi chimici, adesivi e inchiostri, rifiuti da processi termici e metallurgici), dal settore agro-alimentare e da impianti di trattamento di rifiuti e acque. Per trattarli, viene impiegato l’impianto di depurazione aziendale che di norma trattava i reflui industriali a monte dello smaltimento nella rete fognaria, al quale sono state apposte delle migliorie su richiesta dell’Appa. L’indagine, che per competenza (in materia di inquinamento e trattamento rifiuti) è affidata alla Dda, era partita proprio da valori anomali registrati dall’Appa durante la normale attività di monitoraggio sull’attività di Aquaspace.













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