Intelligenza Artificiale e guerra, armi sempre più autonome
A palazzo Piomarta, per il Festival "Informatici senza frontiere", è toccato al fisico nucleare e ricercatore Gian Piero Siroli affrontare il tema "Armi autonome, IA e sicurezza internazionale"
ROVERETO. Gli scenari di guerra (dall'Ucraina alla Palestina) sono già ampiamente governati dall'Intelligenza Artificiale. Non solo l’AI gestisce armi di nuova generazione completamente indipendenti dal controllo umano (osservano, analizzano, decidono ed intervengono sugli obiettivi), ma la "guerra elettronica" è oggi generata da AI per "sabotare" l'AI del nemico in un modo quasi invisibile e difficilmente contrastabile.
Di questo si è parlato nell'ultimo giorno del Festival "Informatici senza frontiere" a Rovereto, quest'anno interamente dedicato al tema delle intelligenze artificiali.
A Palazzo Piomarta, è toccato a Gian Piero Siroli, fisico subnucleare e ricercatore Cern di Ginevra, affrontare il tema "Armi autonome, IA e sicurezza internazionale".
Fredda o calda, la cyberguerra è ormai parte integrante del paesaggio strategico.
Nelle guerre che si stanno combattendo anche alle porte dell'Europa è evidente l’avanzato processo di digitalizzazione del campo di battaglia. Assistiamo allo sviluppo, e all’utilizzo, delle armi autonome letali (LAWS) ed alle tecnologie IA connesse a tali sistemi, dispositivi in grado di operare autonomamente, selezionando e colpendo un bersaglio, con un limitato controllo da parte dell’uomo.
Quali sono le problematiche tecniche e di etica nell’utilizzo di questi sistemi? A che punto sono le iniziative e il dibattito, in particolare a livello ONU, sulle tecnologie informatiche e di comunicazione nel contesto della sicurezza internazionale.
Ecco l'intervista con l'esperto.