In classe, simulazione elettorale 

La competizione di oratoria con i ragazzi del Made: al Veronesi i “tutor” Olivi, Vergnano e Bottamedi


di Michele Stinghen


ROVERETO . I più convincenti sono stati i ragazzi della III Made, che rappresentavano (scelta fatta a sorte) il Movimento Cinque Stelle. Il dibattito politico ieri al Cfp Veronesi si è tramutato in un esercizio formativo, con ospiti di prestigio: era il "debate" sulle elezioni politiche, una vera e propria competizione di oratoria. Le quattro classi in gara avevano al loro fianco un "testimonial", cioè un politico in rappresentanza di ogni schieramento. I quali, per evitare rischiose incursioni di campagna elettorale all'interno della scuola, non erano candidati alle politiche di domenica. Così per aiutare la classe che doveva sostenere le ragioni del centro sinistra c'era Alessandro Olivi, vicepresidente provinciale; per il centrodestra Manuela Bottamedi, consigliera provinciale, e per il Movimento Cinque Stelle Paolo Vergnano, consigliere in Comune. Dicevamo di una quarta fazione: si trattava degli astensionisti, che sono stati affiancati (dopo il forfait all'ultimo momento di un giornalista di Treviso) dal docente Michele Luscia. Il quale peraltro si è bene calato nella parte. Il tema su cui dovevano confrontarsi le classi era tutt'altro che semplice: il sistema pensionistico, la legge Fornero e le proposte di riforma dei partiti. Le classi coinvolte erano la III A elettronica (alla quale era stato assegnato il centrodestra), la III meccatronica (che dovevano rappresentare le ragioni degli astensionisti), la III Made per i Cinque Stelle ed infine la V Capes per il centrosinistra. «Questo è un momento formativo, non elettorale: gli studenti saranno giudicati per assertività e capacità di argomentare, non per le idee», ha detto in apertura la dirigente Laura Scalfi. In palio c'era una pizza di classe. La prima fase del dibattito, ascoltati dai politici, era relativamente facile: due studenti per gruppo dovevano esporre le istanze degli schieramenti politici, sintetizzando un lavoro condotto in classe nelle settimane precedenti. Il bello, il "debate", è venuto dopo: le controargomentazioni, da preparare al momento, per rispondere agli avversari. Quelle sono state costruite a gruppi, seguendo i suggerimenti dei "testimonial", vale a dire i politici intervenuti. Il dibattito successivo è stato serrato, per quanto scandito da interventi cronometrati e scanditi equamente. I sostenitori dei Cinque Stelle erano opposti agli astensionisti; il centrosinistra ha dovuto controbattere al centrodestra. La prima sfida si è incentrata più sul voto / non-voto, l'altra sulla legge Fornero. La giuria (composta da docenti e formatori del Cfp) ha valutato la III Made (M5S) più brava ad argomentare; seconda la V Capes (centrosinistra), poi la III elettronica (centrodestra) e quarti gli "astensionisti" (III meccatronica). Bottamedi, Olivi e Vergnano hanno fatto i complimenti ai ragazzi. Alcuni di loro andranno davvero a votare domenica, e per loro sarà la prima volta. Questo lavoro ha avvicinato i giovani alla politica, e non è stata casuale la scelta del tema (le pensioni) dato che l'argomento riguarda anche il futuro dei giovani di oggi.

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