«Impianti sportivi, è lotta tra poveri» 

Vergnano (M5S): la giunta Valduga aiuta alcune società a discapito delle altre, nessun risparmio né benefici alla città



ROVERETO. Era stato tra i primi a segnalare, contestandolo, l’atto di indirizzo che ipotizza un centro ippico nel sedime dell’ex Anmil, una volta che l’edificio ormai in rovina verrà abbattuto. Paolo Vergnano, consigliere del M5S, prende il caso a paradigma dell’azione della giunta Valduga. «La decisione di verificare la possibilità di creare un centro ippico, come del resto la delibera del golf ai Lavini o per la gestione di alcune palestre, sono atti con tutta probabilità legittimi da un punto di vista normativo, ma rappresentano una scelta politica precisa. Quella di favorire alcune associazioni sportive a discapito di altre, innescando così un percorso perverso che spinge ogni società ad andare in Comune a battere cassa».

Il provvedimento con il quale la gestione della palestra di via Baratieri è stata data in gestione alla società Asd Ginnastica Rovereto, spiega Vergnano, è emblematica: «La scelta era stata giustificata dalla giunta Valduga come un sistema che permette risparmi nella gestione degli impianti sportivi, ma le cose non stanno così perché il Comune ha messo a bilancio una cifra significativa per consentire all’Asd Ginnastica di occuparsi dell’impianto di via Baratieri. Il quale è posi stato adeguato con onerosi lavori finanziati dal Comune, mentre era più logico che ad occuparsi delle spese fosse l’associazione sportiva». Nulla contro le associazioni sportive, aggiunge il consigliere pentastellato, «ma ora qualcuno inizia a criticare le associazioni che incassano di più ed inizia lo scontro tra le varie attività sportive che operano sul territorio, circa un centinaio di associazioni». Il sistema, spiega Vergnano, «non è nuovo, anmzi a ben guardare è lo stesso che si è perpetuato tra le varie amministrazioni comunali: ognuna ha favorito alcune associazioni piuttosto che altre, e il risultato è che invece di cambiare sistema si è solo cambiata “clientela”. Queste operazioni peraltro non sono a costo zero, ma costano centinaia di migliaia di euro al Comune, cioè soldi pubblici, dei cittadini. Logica vorrebbe che a fronte di un cospicuo aiuto, l’associazione sportiva favorita si impegnasse per produrre una ricaduta di qualche genere sulla città. Non mi risulta che ciò sia avvenuto con la palestra di via Baratieri, come non mi risulta che sia successo con l’associazione scacchistica alla quale la passata amministrazione aveva concesso un contributo di 100 mila euro. Ciò che dovrebbe cambiare davvero è il metodo, non l’associazione. Invece ogni giunta “sceglie” le società a cui dare più risorse, e infatti a ogni elezione le società beneficiarie cambiano. Mi pare un’assurdità che il Comune si accolli le spese per riqualificare una palestra e poi chieda solo un affitto simbolico all’associazione che ne beneficia. Anche perché con questo sistema - conclude il consigliere del M5S - non si produce né una diminuzione delle spese né un beneficio per la cittadinanza ». (gi.l.)

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