Il Museo civico lavorerà con la Comunità 

Firmato il protocollo d’intesa: gli esperti della Fondazione disponibili per collaborazioni con i Comuni 



ROVERETO . Monitoraggio della zona industriale, lotta alla zanzara tigre che negli ultimi anni non ha interessato solo la città di Rovereto ma anche i Comuni in alta quota, rete delle riserve che non contempla solo il Parco del Baldo, il Bondone ma va in direzione anche della nuova rete del Pasubio. Sono questi alcuni degli ambiti in cui lavoreranno insieme Comunità della Vallagarina e Fondazione Museo Civico. Alla firma del protocollo d’intesa erano presenti i due presidenti: per la Comunità Stefano Bisoffi con la vicepresidente Enrica Zandonai, per la Fondazione Museo Civico il presidente Giovanni Laezza, oltre al direttore Alessio Bertolli, la responsabile della sezione didattica Michela Canali, e Fabiana Zandonai e Gionata Stancher, rispettivamente responsabili della sezione Scienze della Terra e Zoologia. Con i sindaci lagarini si punta all'approfondimento e allo studio di problematiche locali inerenti la salubrità dell’ambiente e il rapporto di questo con l’uomo e, non meno importanti, delle specifiche collaborazioni professionali per interventi di carattere storico-ambientale e per lo sviluppo di attività connesse con l’apicoltura.

Nel dettaglio gli ambiti di collaborazione riguardano didattica e divulgazione (iniziative quali percorsi espositivi sul territorio, incontri, conferenze a tema, laboratori dedicati ai ragazzi, escursioni all’aperto dedicate alla collettività e attività didattiche rivolte alle scuole), monitoraggi ambientali (il Servizio ambiente del Comune e la Fondazione Museo Civico nell’ambito del progetto Emas, hanno avviato strategie comuni per il monitoraggio della zona industriale di Rovereto: si potrebbero estendere al territorio della Comunità una serie di indagini ambientali multi temporali, con lo scopo di dare delle risposte alle esigenze del cittadino fornendo un dato conoscitivo e informativo continuo nel tempo sugli aspetti ambientali riferiti alle problematiche riferite alla qualità dell’aria in termini di metalli pesanti e Ipa per tramite di licheni (sia in posto che espiantati ed esposti per un opportuno lasso di tempo, delle acque superficiali e di falda e agli odori), controlli di specie esotiche, sia vegetali sia della fauna entomologica (es: zanzara tigre, ma anche prevenzione e informazione alla cittadinanza), reti di Riserve (per valorizzare e conoscere il territorio, al fine anche di migliorare gli interventi di conservazione e di valorizzazione), pianificazione territoriale (collaborazioni sul Piano Territoriale di Comunità in caso di specifiche esigenze di approfondimenti scientifici). La durata del Protocollo di intesa è stabilita in tre anni dalla data di sottoscrizione.













Scuola & Ricerca

In primo piano