I tatuaggi di Francesca sbancano a Bolzano 

La giovane tatuatrice roveretana, che ha aperto il suo studio in via Trieste  si è classificata seconda alla convention internazionale con un suo lavoro


di Michele Stinghen


ROVERETO . Con un viso di donna, mescolato tra un teschio e un cavallo degli scacchi, la giovane tatuatrice Francesca Nave si è conquistata il secondo posto alla convention internazionale di Bolzano. Il tatuaggio è un'opera d'arte, e la giuria l'ha giudicato secondo solo ad un'enorme King Kong con cui un collega ha decorato la gamba intera di un giovane. Francesca Nave ha invece "dipinto" la coscia di un amico di Riva del Garda, distinguendosi così nella sezione "black and grey" (grigio e nero). Per essere la prima volta ad un contest di tatuaggi, non c'è male.

Francesca Nave ha aperto da poco più di un anno il suo studio, gestito con un collaboratore: lo "Studio Primus" si trova in via Trieste 28. Se non è da tutti portare sulla propria pelle un disegno come quello di Nave, premiato a Bolzano, è però vero che non è più una stravaganza avere addosso un tatuaggio. E nemmeno una cosa che fanno solo certi giovani, anzi. Magari passeggiando in città tutti i giorni si nota di meno, ma quando si va al mare le persone con addosso un tatuaggio si notano. E adesso non bastano più le dita di una mano per contarle. Anche a Rovereto fare un tatuaggio è una cosa normale, e cogliamo l'occasione per parlarne con Francesca Nave. «Sì, ormai è una cosa diffusa. Una volta lo facevano i giovani che si sentivano controcorrente, adesso è cosa normale. Quasi sono di più quelli che ce l'hanno, rispetto ai non tatuati».

L'età media dei tuoi clienti?

Non ci sono solo giovani. Sono numerose le persone tra i 40 ed i 60 anni che vengono da me. Spesso cominciano i figli, poi vengono la mamma, il papà... La persona più anziana che ho tatuato è un signore di 74 anni. Che è venuto con la moglie e i figli.

E non è più una cosa da uomini...

No, nel mio caso è addirittura il contrario, la maggioranza dei miei clienti sono donne. Forse per il tratto delicato che utilizzo. Agli uomini ci pensa il mio collega, che ha uno stile più deciso.

Quali tatuaggi vanno per la maggiore?

I tatuaggi grandi restano ancora una nicchia. Perciò faccio disegni piccoli: farfalle, fiori, cuori. Tra le cose più richieste visi realistici, fiori, ci sono ancora le scritte. Anche le iniziali di persone care.

Anche dei fidanzati.

No, quelle le sconsigliamo. Sconsigliamo i minorenni, anche se ci si può tatuare dopo i 16 anni col consenso dei genitori, o chi vuole farsi tatuare cose di cui ci si può pentire.

E dove ci si tatua di più?

Gambe e braccia. Adesso va di moda il tatuaggio sotto il seno, ma come tutti i tatuaggi sul costato, sono più dolorosi, e quindi più difficili da fare. Mettiamo in guardia chi ce li chiede, e non facciamo tatuaggi né su mani né sul collo.

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