Guerra alle tartarughe Usa: hanno colonizzato Cei e il Taio
Rovereto. Fino a qualche anno fa erano la variante “esotica” del pesce rosso, diventando addirittura più popolari dell’animale da compagnia meno costoso e probabilmente peggio trattato di tutti. Poi...
Rovereto. Fino a qualche anno fa erano la variante “esotica” del pesce rosso, diventando addirittura più popolari dell’animale da compagnia meno costoso e probabilmente peggio trattato di tutti. Poi anche la moda delle tartarughine è molto scemata. Un po’ perché non sono proprio agevolissime da allevare, un po’ perché tutte le mode, anche ragionando di animali, passano. La gran parte di quelle tartarughine, portate a casa per il pupo di turno, avevano vita breve o brevissima. Sono animali palustri e hanno quindi bisogno di terrari con acqua ma anche parti asciutte. Soffrono il freddo alle nostre latitudini, e coi cambi d’acqua lo choc termico le espone a polmoniti. Insomma, la stragrande maggioranza non è arrivata a crescere fino alla taglia normale raggiunta nelle paludi americane di cui sono originarie. Ma qualcuna ci arrivava e ci arriva. E i problemi di gestione aumentano...
È così che l’ Italia si è riempita di tartarughe di palude americane. Nella nostra zona ce ne sono a Cei, nel biotopo del Taio, nel lago di Garda, nella vasca dei giardini di via Dante. Ovunque ci sia acqua più o meno ferma, qualcuno ha “liberato” delle tartarughe. Che in rari casi, sono riuscite ad acclimatarsi diventando un vero e proprio flagello ecologico.
Per questo è stata introdotta una nuova normativa, che impone ai possessori di queste bestiole di denunciarne il possesso, assumendosene la responsabilità. L’alternativa è consegnarle al Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia, che provvederà a sua volta a ricoverarle in una struttura idonea a mantenerle. Riproduzione e vendita sono inoltre ora vietati. Ed il Comune ricorda che l’abbandono, in natura come in fontane o quant’altro la fantasia possa suggerire, è anche un reato. Denuncia del possesso e consegne sono gratuite. Chi è interessato contatti il servizio provinciale al numero 0461/497885.