La viabilità in città 

Farinati: «La variante alla Mira serve subito»

Rovereto. «La Circoscrizione di Lizzana – Mori Stazione - scrive Paolo Farinati - in questi ultimi giorni ha bocciato formalmente il PUM, ovvero il Piano Urbano della Mobilità, del nostro Comune di...



Rovereto. «La Circoscrizione di Lizzana – Mori Stazione - scrive Paolo Farinati - in questi ultimi giorni ha bocciato formalmente il PUM, ovvero il Piano Urbano della Mobilità, del nostro Comune di Rovereto. Capisco e condivido in pieno, laddove il PUM “congela” la realizzazione della bretella che dovrebbe collegare la zona Mira con Viale Caproni, ritenuta da parecchi anni un’opera urgente sia per l’abitato di Lizzana che per la mia Lizzanella. Opera, peraltro, già posta nel Piano Urbanistico Provinciale sin dal 2008, dopo proficuo accordo tra l’allora giunta di Guglielmo Valduga, di cui mi onoro tuttora di aver fatto parte, e l’allora presidente della Provincia Lorenzo Dellai e il suo assessore ai lavori pubblici Silvano Grisenti. Nello stesso PUP del 2008 fu inserito il tracciato della tangenziale di Rovereto e della Vallagarina, che c’è ancora, che va dalla località Murazzi a nord di Besenello alla rotonda della Favorita. Il tratto dalla Mira a viale Caproni è quindi urgente e indifferibile se si vuol togliere da Lizzana e da Lizzanella molto traffico parassita, ridando così una minima vivibilità e molta più sicurezza ai due rioni. Aggiungo che l’opera era stata a suo tempo pure finanziata dalla PAT e inserita nel piano triennale degli investimenti della giunta Valduga. È propedeutica sia che si porti in futuro avanti la tangenziale, sia che si opti per la secante. È, anche qui, una questione di avere e di saper portare avanti una visione complessiva della nostra città di Rovereto, con particolare cura anche dei nostri più storici quartieri. Confido che la prossima amministrazione, visto che siamo ormai a pochi mesi dalle prossime elezioni comunali, sappia porre anche in questo caso maggior attenzione e determinazione nell’adottare decisioni improcrastinabili per il bene della nostra comunità».













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