Degasperi (M5S): «Sequestro Aquaspace da Appa e Sava controlli inattendibili»
ROVERETO. Sull’indagine della Dda di Trento che ha per oggetto il depuratore di Aquaspace interviene il consigliere pentastellato Flippo Degasperi. Il quale firma una apposita interrogazione in...
ROVERETO. Sull’indagine della Dda di Trento che ha per oggetto il depuratore di Aquaspace interviene il consigliere pentastellato Flippo Degasperi. Il quale firma una apposita interrogazione in Provincia, puntando il dito sugli enti provinciali che hanno concesso l’autorizzazione all’azienda per poter operare nel ramo della depurazione chimica. In particolare, Degasperi nota come l’azienda abbia sempre sostenuto di aver lavorato secondo le norme che disciplinano il settore, e in base alle autorizzazioni ottenute da Sava e Appa. « La risposta dell’assessore competente (da cui dipendono Sava e Appa) - scrive Degasperi - fu all’epoca più che tranquillizzante. Nulla si eccepì sul fatto che fu Aquaspace a chiedere lo stralcio dei rifiuti individuati da Appa come incompatibili con l’impianto e non fu rivista d’ufficio l’autorizzazione. Ad un profano potrebbe sembrare che siano le ditte a scriversi le autorizzazioni. Le cronache raccontano anche che fosse da tempo iniziata una dialettica tra azienda, Sava e Appa. Nonostante ciò è stato necessario l’’intervento della magistratura e non possono quindi che sorgere dubbi circa l’utilità delle prerogative assegnate alla Provincia in tema ambientale. Ad oggi, la situazione parrebbe ricordare la vicenda ambientale di Monte Zaccon ove un sito di ripristino ambientale fu trasformato in discarica per rifiuti inerti. Anche lì per la Provincia e per i suoi organismi di controllo e vigilanza era tutto in ordine». Degasperi chiede se la Provincia ritenga l’operato di Sava e Appa all’altezza degli eventi, se il firmatario delle autorizzazioni sia lo stesso coinvolto nella vicenda di Monte Zaccon, e se «nel caso le tesi della Procura dovessero trovare riscontro, si provvederà a sanzionare i responsabili di Sava e Appa per l’inadeguatezza dimostrata».