NEL LABORATORIO DELL’ARTISTA 

Da Costa, dalla politica all’amore per la pittura

ROVERETO . Oggi il personaggio sotto i riflettori si chiama Enzo Da Costa, cittadino di Rovereto dove per 20 anni ha collaborato ad amministrare la città tra circoscrizione e consiglio comunale....



ROVERETO . Oggi il personaggio sotto i riflettori si chiama Enzo Da Costa, cittadino di Rovereto dove per 20 anni ha collaborato ad amministrare la città tra circoscrizione e consiglio comunale. Quindi persona conosciuta dai suoi concittadini.

Però oggi vorremmo parlare di Enzo Da Costa come pittore, con una lunga esperienza alle spalle, reduce da una recente personale a Padova, ma sopratutto perché negli oltre 50 anni di attività ha potuto sperimentare diverse tecniche di pittura per arrivare alla produzione di questi ultimi anni.

Possiamo dire che oramai la sua pittura si sia focalizzata sull’informale, quella forma di espressionismo astratto a volte spazialista che lo ha portato alla realizzazione di opere di grandi dimensioni, una di queste si trova presso la Biblioteca Comunale di corso Bettini.

I suoi frequenti viaggi a Venezia, negli anni Settanta, gli sono stati fondamentali per la sua formazione, perché gli hanno permesso di entrare in contatto con Vedova, Cadorin Saetti, i Maestri dell’astrattismo di quelli anni, ed altri grandi artisti che hanno fatto la storia della pittura italiana.

Le frequenti mostre sia in Italia che all’estero, lo hanno portato a farsi conoscere ed apprezzare.

La vocazione artistica di Rovereto ha radici antiche e profonde, senza voler elencare i tanti nomi che hanno fatto la storia dell’arte non solo trentina ma anche nazionale, rimangono nella memoria coloro che hanno contribuito con le loro capacità a far crescere il patrimonio culturale di Rovereto.

Culla portatrice di antica cultura, e che ha saputo guardare avanti, una città capace di premiare il contemporaneo e di godere delle occasioni di approfondimento delle proprie conoscenze. Da Costa in tutti questi anni ha saputo mantenere vivo questo rapporto con la sua città con le sue mostre personali.

Visitando il suo posto di lavoro, un semplice locale a piano terra della casa dove abita attualmente, si può trovare in un disordine ragionato, barattoli di colore, pennelli e spatole ma anche scalpelli, pezzi di legno con alcuni disegni abbozzati, un tavolo da falegname ed altri arnesi che raccontano come sia stato importante innovarsi e sperimentare altre forme artistiche.

Le sue opere esprimono il valore della sua esperienza artistica, le sue continue sperimentazioni ci aiutano ad arricchire la nostra capacità di visione. Un valore che esce dai confini e dal rapporto soggettivo tra l’artista e la propria opera per diventare linguaggio comune occasione che si ha con la realtà. (a.c.)















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