Addio Notte Verde, nessuno la vuole
Deserto il bando del Comune, l’evento salta al 2019. L’assessore Chiesa: «Prendiamo atto, sarà per il prossimo anno»
ROVERETO. Notte Verde addio, se ne riparla per il 2019. Il bando che il Comune aveva confezionato come atto prudenziale dopo il ricorso presentato al Tar da Agostino Carollo è andato deserto. Nessuno ha presentato la propria candidatura, nemmeno il Consorzio InCentro, che aveva sempre gestito l’evento clou della Notte Verde, la cena nelle strade del centro storico. Per il Consorzio, la somma messa in campo dal Comune - 25 mila euro - era insufficiente per allestire la cena e altri sei eventi tra maggio e giugno, anche perché i tempi per organizzarli erano ormai risicatissimi. A malincuore, Ivo Chiesa getta la spugna. L’assessore ci aveva sperato, anzi era convinto che la procedura sarebbe andata in porto. «Non ci aspettavamo che il bando andasse deserto, ne prendiamo atto con grande rammarico. Abbiamo anche cercato di recuperare l’evento più avanti in estate, ma la programmazione degli altri eventi è tale che la Notte Verde non era collocabile in un altro contesto. E comunque, tutte le realtà che avevano dato la propria disponibilità, dalla Provincia alle scuole, non erano disponibili in altri periodi dell’anno. Con tutta evidenza, servono tempi più lunghi per preparare un evento così complesso e faremo tesoro di questa esperienza negativa per il futuro. La Notte Verde la faremo nel 2019».
Non nutriva invece alcun dubbio sull’esito del bando Willy Angeli, che pure si dispiace per la mancata occasione. «Se nessuno si è proposto, significa che il bando non era per nulla allettante, e che dal punto di vista tecnico ed economico non stava in piedi. Non si può, del resto, preparare un bando di gara 15 giorni prima dell’evento - sbotta il consigliere della Lega Nord -, per organizzare una manifestazione del genere servono tempo e soldi. Per pianificare gli eventi della città bisogna muoversi a inizio anno. Mi auguro che il problema venga risolto, perché manifestazioni come la Notte Verde sono quelle che vivacizzano una città ormai ridotta a un mortuorio. Sono eventi che arricchiscono la nostra comunità, anche di rapporti interpersonali. È stato un grave errore, quello dell’amministrazione. Ma preoccupa che il Consorzio con questo passaggio rischi di morire. Era nato per rendere la città più attrattiva e ora non può dare più alcun contributo. Non vorrei - aggiunge con una punta velenosa Angeli - che per il futuro rientrasse in campo il progetto di Rigenerazione Urbana». Non ha partecipato al bando nemmeno Agostino Carollo, per una questione tecnica, come spiega lui: «Il bando era rivolto a soggetti senza scopo di lucro, quindi erano esclusi i professionisti. Un paradosso - argomenta Carollo - che vengano esclusi quelli che organizzano eventi per lavoro, e che possono garantire qualità. Tra l’altro, quella tra soggetti a scopo di lucro e non è una divisione anacronistica, i bandi pubblici devono essere aperti a tutti. Lo dice la legge ». Per Carollo, l’errore è stato di optare per un bando “a invito”, rivolto solo ad alcune realtà «per aggirare le norme dell’antitrust. La conseguenza è che eventi non ce ne saranno. Chi ci rimette è la città, con la sua gente e i suoi operatori commerciali». Secondo Carollo, la cifra non era discriminante: «Con 25 mila euro, che non sono pochi, si poteva realizzare qualcosa. Ma bisognerebbe iniziare a rispettare le regole: il Comune avrebbe dovuto fare un normale bando, aperto a tutti».
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