«Stop a Rivetta, è uno spreco»
Il nuovo assessore Luca Grazioli assicura massima attenzione nelle zone delicate della città Sopralluogo ieri con il sindaco Santi in via Pigarelli. Nomadi e accattoni sempre presenti nella sua agenda di lavoro
RIVA. Stop a Rivetta e all’accattonaggio, massima attenzione a zone delicate come via S. Andrea e via Pigarelli: sono alcune delle priorità del neoassessore rivano alla viabilità, alla sicurezza e alla qualità urbana, Luca Grazioli. E proprio in via Pigarelli Grazioli si è recato in sopralluogo ieri, insieme al sindaco Cristina Santi, nel nuovo “ciclo” di ascolto dei residenti che segnalano delle magagne. «In via Pigarelli – dice l’assessore – si rischia il disastro: c’è una marea di famiglie, la strada si chiude ed è ridotta al minimo, la viabilità è disordinata, c’è traffico dove passano i bambini, l’incrocio è pericoloso, parcheggi non ce ne sono, c’è il problema delle isole ecologiche, attorno c’è la campagna, la cartellonistica è da sistemare e nel recente passato c’è stato un problema ricorrente di furti, situazione quest’ultima migliorata grazie alle sollecitazioni che dall’opposizione avevamo fatto alle autorità e che sono state raccolte, anche se bisogna mantenere alta la guardia, magari con la videosorveglianza. Sono problemi che ci sono da anni e che cercheremo di risolvere in maniera concreta dove è possibile intervenire, con lavori fatti bene. Qualcosa si può e si deve fare in tempi brevi, anche se non abbiamo la bacchetta magica».
Nel frattempo Grazioli è impegnato anche a imparare il mestiere: «Sto ancora facendo il giro degli uffici, dei dirigenti, delle varie aree, per capire chi fa cosa, quali pratiche siano aperte e che margini di intervento ci siano. Alcune questioni, come quelle viabilistiche, devo dire che sono piuttosto complesse. Avrò anche dei limiti, ma mi serve ancora un po’ di tempo per capire il quadro generale, anche dal punto di vista normativo. Diciamo che sono “vergine” in queste materie e c’è tanta carne al fuoco. Per quel che riguarda la viabilità, il programma di coalizione prevede di spostare il traffico all’esterno del centro e della fascia lago, dopodiché su situazioni puntuali vedremo come intervenire».
Un punto di rottura rispetto al predecessore Alessio Zanoni sarà senz’altro Rivetta: «Un servizio – argomenta Grazioli – che com’è stato fatto non serviva a niente e ci ha fatto buttare via parecchi soldi. Prima deve essere fatto un nuovo piano della mobilità, devono esserci dei parcheggi nelle zone limitrofe al centro e deve essere spostato il traffico all’esterno. Non possiamo mettere lì tre bus due mesi all’anno alla Baltera e vada come vada, mentre nel frattempo la gente può parcheggiare ai Sabbioni. Non potrà mai funzionare e quindi non lo riproporremo. Faremo dei ragionamenti, anche se a causa del Covid al momento è tutto in secondo piano: prima dobbiamo pensare alle famiglie e alle imprese, poi dobbiamo far tornare i turisti in massa, dopodiché vedremo come smistarne i flussi. Il Rivetta visto finora è ridicolo e da cancellare. E in ogni caso la navetta, che peraltro dovrebbe essere elettrica, sarà solo l’ultimo step».
Al capitolo sicurezza, «l’obiettivo è fare dei tavoli e delle riunioni costanti con le forze dell’ordine. La sicurezza è in mano loro, noi possiamo al massimo collaborare. La mia idea sarebbe portare i dirigenti delle forze dell’ordine a relazionare in Consiglio, cosa che non è mai stata fatta». Tra i cavalli di battaglia di Grazioli all’opposizione c’erano i nomadi e gli accattoni. Temi che rimangono: «Ci sono nomadi che vivono in via S. Andrea perché hanno la residenza. Benissimo, ma bisogna salvaguardare i luoghi e i terreni, la salute di chi abita nelle roulotte, l’igiene, i bambini e la sicurezza, come viene fatto da tutte le altre parti e in tutte le altre abitazioni. Se tutti questi aspetti sono in ordine, rimangano pure lì, altrimenti bisogna trovare un’altra soluzione. Quanto agli accattoni fuori dai supermercati, dalle farmacie e dalle strutture sanitarie, mi pare una situazione di minicriminalità organizzata. Dovremo fare delle valutazioni con i dirigenti delle forze dell’ordine per togliere queste persone che probabilmente devono raccogliere soldi da versare a qualcun altro. Se queste persone hanno bisogno cercheremo di aiutarle: ci sono tantissime associazioni deputate a dare sostegno, ma non si deve andare a domandare soldi fuori dai supermercati, perché ne va dell’immagine della città e faremo il possibile per evitarlo, aiutando chi vuole essere aiutato, anche perché le persone sono sempre le stesse e le alternative ci sono. Alternative – conclude l’assessore – più dignitose anche per loro».