Statuto di Comunità, bufera su Morandi 

Maggioranza divisa sulla mozione che chiedeva le dimissioni dopo il «no» del sindaco al documento: salta il numero legale



ALTO GARDA. È salita alle stelle in Comunità di valle la tensione attorno a Gianni Morandi, sindaco di Nago-Torbole. Nelle scorse settimane, infatti, il consiglio nagotorbolano (unico fra le sette amministrazioni dell’Alto Garda e Ledro), ha bocciato lo Statuto della Comunità di valle, incassando anche il voto contrario di Morandi. Lo stesso, però, occupa due poltrone nell’ente del quale non riconosce il documento più importante: Morandi, infatti, è presidente della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio (carica che normalmente occupa il presidente, ma Mauro Malfer, in quanto architetto libero professionista, è incompatibile) e fa parte della giunta esecutiva. Lo Statuto, avendo raccolto i due terzi complessivi dei consensi, è comunque passato, ma si è aperto un problema politico emerso in modo profondo nell’ultima seduta, quella di giovedì, del Consiglio di comunità.

Ad infilare il dito nella piaga è stata la mozione del gruppo di minoranza Onestà, partecipazione e ambiente che ha presentato una mozione per chiedere a Malfer di ritirare le deleghe a Morandi e per chiedere le dimissioni dello stesso sindaco dalla giunta esecutiva. «Il fatto che un assessore voti contro lo statuto della propria comunità, rappresenta già di per sè un fatto gravissimo – hanno detto i consigliere Ezio Viglietti e Angioletta Maino - per di più Morandi non aveva mai in passato espresso dubbi o perplessità sul nuovo statuto, sia in sede di consiglio di comunità che in sede di conferenza dei sindaci dove è stato presentato 5 volte lo statuto e il sindaco/assessore si è sempre dichiarato favorevole, per poi votare contro quando ormai era già stato approvato da tutti i consigli comunali e dal consiglio della comunità». I due hanno poi rincarato la dose, accusando Morandi di scarso impegno: «L’assenteismo dell’assessore Morandi è il secondo aspetto ingiustificabile. Negli ultimi 9 consigli di comunità è stato presente una sola volta, risultando spesso assente anche in sede di comitato esecutivo e persino in CPC, Commissione per la Pianificazione Territoriale e il Paesaggio della Comunità Alto Garda e Ledro, nella quale riveste il ruolo di presidente».

Nella sostanza, la mozione ha incassato la solidarietà di Gabriele Hamel (Pd), membro della maggioranza e presidente di quella Commissione statuto e regolamenti che ha lavorato duramente per produrre un documento frutto della mediazione con le minoranze: «Morandi ha attaccato l’ente che gli garantisce due cariche importanti, un ente che con tutti i suoi difetti offre servizi importanti al territorio. Di Morandi – prosegue Hamel – sfiducio l’arroganza». Hamel alza poi il tiro, definendo il sindaco di Nago-Torbole un “assenteista cronico”: «Non è possibile – conclude Hamel – che le patate bollenti finiscano sempre in consiglio di Comunità, è la conferenza dei sindaci a dover trovare una soluzione». L’esponente del Pd ha poi abbandonato l’aula, seguito da Giovanna Chiarani (anche lei membro di maggioranza) e da tutti consiglieri di minoranza. Morale: è venuto a mancare il numero legale e la mozione non è stata votata.

«Posso capire la posizione di Hamel – replica Morandi – ma la Comunità non è un ente dove si fa politica, ma un luogo dove si amministra. Aggiungo: non è stato il sindaco di Nago-Torbole a bocciare lo Statuto, ma il consiglio comunale. Si deve accettare il fatto che ci sono sensibilità diverse. Mi vogliono mandare via dal comitato esecutivo? Resterei comunque nella conferenza dei sindaci, dove per altro ho chiarito la mia posizione. È l’atteggiamento di Hamel a far male alla politica e alla Comunità di valle».

In realtà anche in conferenza dei sindaci c’è parecchio malumore nei confronti di Morandi, soprattutto per il “no” espresso in consiglio comunale allo Statuto dell’ente che lo stesso Morandi rappresenta: un corto circuito che ha innervosito più di un sindaco. C’è chi auspica, per togliere la Comunità dall’imbarazzo, un passo indietro del sindaco di Nago-Torbole dal comitato esecutivo, magari a favore – come si era ipotizzato in passato – del rappresentante del Comune di Tenno.

«Dal punto di vista sostanziale, e questo è il vero dato politico - osserva in una nota Mauro Malfer - la maggioranza è stata compatta e coesa nella votazione del bilancio e del documento unico di programmazione. Per quanto concerne la mozione - sottolinea Malfer - ne riparleremo nel prossimo consiglio ma la maggioranza c’è ed è compatta». (g.f.p.)

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