Serafini lascia il Patt per l’Udc ed è pronta per le provinciali
RIVA. La maggioranza consiliare rivana perde un pezzo: Mirella Serafini ha lasciato il Patt per passare al gruppo misto, ma soprattutto si schiera dalla parte di Maurizio Fugatti ed è pronta alla...
RIVA. La maggioranza consiliare rivana perde un pezzo: Mirella Serafini ha lasciato il Patt per passare al gruppo misto, ma soprattutto si schiera dalla parte di Maurizio Fugatti ed è pronta alla candidatura alle provinciali con l’Udc, partito con cui alle precedenti comunali era stata eletta, diventando assessore alle politiche sociali, prima di vedersi ritirare le deleghe dal sindaco Adalberto Mosaner una volta sfaldatosi il gruppo dell’Unione di Centro (gli altri due consiglieri, Pier Giorgio Zambotti e Cristian Trinchieri, erano subito passati all’opposizione). Da allora con il primo cittadino non corre particolare buon sangue (per gli strascichi della consiliatura passata, in questa consiliatura Serafini non è “potuta” tornare a essere assessore) e negli ultimi tempi dentro e fuori dal civico consesso la consigliera si era segnalata per diversi interventi critici.
Da parte sua Mosaner prende atto ma fa presente di non essere stato nemmeno avvisato (la comunicazione da parte di Serafini è arrivata però ai vertici e ai consiglieri del Patt), prima di passare la palla alle stelle alpine per le valutazioni del caso. In casa autonomista, il coordinatore di valle Carlo Pedergnana spera in un ripensamento da parte di Serafini («non è un’opportunista: cercherò di ricucire perché conosco il valore della persona, alla quale in ogni caso non chiederò di dimettersi»), mentre il presidente del Consiglio comunale rivano Mauro Pederzolli fa notare che Serafini – che è anche consigliera di Comunità – dovrebbe almeno dimettersi da quella carica, trattandosi di designazione politica in quota Patt. La maggioranza consiliare a Riva, in attesa di capire cosa succederà con le provinciali, al momento rimane comunque solida: si scende da 15 a 14 consiglieri di maggioranza (di cui 4 del Patt), con 8 anziché 7 consiglieri di opposizione, anche se Serafini ha preannunciato di avere intenzione di valutare provvedimento per provvedimento.
«Quando l’Udc si è disciolta localmente – spiega Serafini – ho ritenuto che il Patt potesse offrire uno spazio per continuare sulla strada, da cui mai mi sposterò, di un centro moderato che ponga la centralità della persona come valore assoluto, perché il Patt fa riferimento alla dottrina sociale della chiesa ed è un partito che alle ideologie antepone il valore dell’autonomia. Ora che l’Unione di Centro è ritornata, credo sia finalmente giunto il tempo per rientrare alla casa madre, da dove è nato e si è rafforzato il mio impegno per i più deboli. L’Unione di Centro e l’intera coalizione di centrodestra che ha Fugatti per presidente sono sicuramente il porto migliore per chi crede in un futuro a difesa dell’autonomia, che valorizzi le competenze e che guardi principalmente a una maggiore giustizia sociale per il Trentino. Qui – conclude la consigliera – cercherò di mettere a frutto la competenza maturata nell’esperienza amministrativa e l’entusiasmo che ancora mi guida».