Ponale, per il sentiero la riapertura a singhiozzo
Da sabato la stradina sarà nuovamente percorribile fino al 9 aprile, poi ancora lavori per altre due settimane. Malfer: «Il taglio del nastro nel marzo del 2019»
RIVA. Ancora qualche giorno di pazienza, poi si potrà tornare a percorrere il sentiero rivano, fra i più belli e suggestivi d’Europa. La Ponale riapre i battenti il prossimo sabato mattina, dopo i cinque mesi di chiusura che si sono resi necessari per consentire lo svolgimento dei lavori di messa in sicurezza del tracciato. In realtà, l’intervento non è ancora completo ed infatti l’apertura sarà a singhiozzo, giusto il tempo di affrontare la Pasqua e il primo ponte vacanziero dell’anno, dopodiché la Ponale affronterà un nuovo periodo di chiusura (da lunedì 9 a sabato 21 aprile) che servirà ad ultimare la collocazione dei sistemi protettivi, prima della riapertura per la stagione turistica. «Ma i lavori, a quel punto, non saranno ancora terminati – ha spiegato, ieri mattina, il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer in un incontro organizzato per fornire il calendario esatto delle varie aperture e chiusure del sentiero – ed infatti, appena conclusa la stagione turistica, la Ponale verrà nuovamente chiusa e lo rimarrà per altri quattro mesi, dal 5 novembre del 2018 all’1 marzo del 2019. Solo a quel punto potremo considerare ufficialmente finito l’intervento di messa in sicurezza del sentiero e procedere all’inaugurazione. Ma fino ad allora niente tagli del nastro».
La Ponale, da qui al marzo dell’anno prossimo, resterà in tutto e per tutto un cantiere con delle interruzioni per permettere la fruizione da parte dei turisti, che dovranno tenere conto, comunque, di pedalare in una situazione di provvisorietà, con tutte le accortezze del caso, anche se i lavori fin qui effettuati hanno migliorato sensibilmente il grado di sicurezza offerto da questo che rimane, è giusto tenerlo sempre presente, un sentiero di montagna.
Accanto a Malfer, ieri mattina, oltre al padrone di casa, il presidente dell’Apt Mauro Malfer, c’erano anche l’assessore provinciale Tiziano Mellarini, l’assessore di Riva Alessio Zanoni, il presidente della Conferenza dei sindaci Tarcisio Michelotti, più i tecnici, i rappresentanti del Consorzio turistico della Val di Ledro e del Comitato Giacomo Cis, che sabato passerà il testimone alla neonata associazione (ne scriviamo qui sopra) che gestirà il grande patrimonio storico, culturale, promozionale ed ambientale, che è il “Mondo Ponale”.
A guidare le operazioni di “ammodernamento” del sentiero rivano è stata, in questi mesi, la Comunità di Valle. Malfer ha ringraziato le ditte che si sono impegnate (lavorando anche sotto la neve) affinché si riuscisse a rispettare la scadenza del 24 marzo per la prima riapertura. Il presidente le ha ringraziate tutte: Edilcom di Tione, Eurorock di Mezzacorona, Trasporti e Scavi di Andrea Zampedri, la ditta Bagozzi di Arco, la ditta Campostrini e la Incofil di Pergine.
«La Protezione civile non è solo emergenza - ha voluto sottolineare l’assessore Tiziano Mellarini - e al suo interno c’è un servizio di prevenzione rischi che si occupa della manutenzione e della cura del territorio. Qui si è agito in tempi molto stretti, un viatico che deve continuare anche in futuro, poiché c’è necessità di dare una risposta concreta ed efficiente come è stato in questo caso. La Ponale avrà bisogno di una continua manutenzione, quasi quotidiana».
Le opere di messa in sicurezza del sentiero sono state suddivise in due lotti. Il primo, ovvero il tratto che va dall’imbocco del sentiero sopra la Gardesana fino al bar della Ponale, è stato terminato. Il secondo, che prevede la sistemazione delle barriere nel pezzo che dal bar Ponale si spinge fino alle gallerie, verrà concluso durante la ripresa del cantiere nelle due settimane di aprile.
L’intervento ha riguardato anche il fondo stradale del sentiero, con la collocazione della nuova segnaletica e la posa dei sottoservizi e dei parapetti. Finora è stato completato il tratto di stradina fino alle gallerie dello Sperone. Nell’opera è compresa anche la separazione netta delle due corsie di percorrenza, l’una riservata ai biker e l’altra ai pedoni.