Plastica e vetro separati, troppi cittadini «sbadati» 

Malfer: «Molti continuano a mettere insieme i materiali, dovremo intervenire» E continua la polemica sull’isola ecologica di viale Dante: «Troppi sgarrano» 



ALTO GARDA. Annunciata come novità già nel luglio dello scorso anno, la raccolta separata di vetro e plastica era poi slittata all’inizio del 2018. Doveva essere un “assaggio” di quanto accadrà con il nuovo piano rifiuti, ma nella realtà la novità non è stata per nulla digerita dai cittadini, come conferma Mauro Malfer, presidente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro: «La novità è stata introdotta (e ben pubblicizzata) da più di tre mesi, ma purtroppo ci sono ancora troppe persone che mettono plastica e vetro nello stesso sacchetto, come si faceva precedentemente. Questo significa - prosegue Malfer - che una volta conferiti, i sacchetti devono essere aperti e il materiale separato. Questo comportamento, è evidente, rallenta il lavoro degli operatori. Francamente non capisco come questa situazione sia possibile, ma è chiaro che dovremo trovare delle soluzioni».

Ma a far imbufalire ancora di più Malfer (che oltre ad essere presidente di Comunità ha la delega sui rifiuti) è l’uso, o meglio l’abuso dell’isola ecologica di viale Dante. Qualche settimana fa Malfer era già intervenuto «tirando le orecchie» soprattutto ai ristoratori di via Fiume, ritenuti i principali responsabili dello scorretto utilizzo dell’isola. I ristoranti, infatti, non potrebbero usare l’isola ecologica, per loro è prevista la raccolta porta a porta: «Invece - spiega Malfer - continuiamo a ricevere segnalazioni da via Fiume. Il problema è doppio: da una parte il conferimento scorretto, dall’altra il rumore prodotto dai carrelli utilizzati in piena notte per trasportare i rifiuti lungo la via. Molti cittadini si lamentano per il sonno interrotto bruscamente. Se continua così, non potremo che utilizzare il pugno di ferro contro i trasgressori».

Il tema della raccolta rifiuti è particolare delicato nell’Alto Garda e Ledro, comunità che da sempre ha la maglia nera per quanto riguarda la differenziata. Un problema che in buona parte nasce dalla vocazione turistica del territorio, una vocazione che non favorisce la differenziata. A ciò si aggiunge un sistema di raccolta obsoleto rispetto ad altre realtà (vedi Trento, dove il porta a porta spinto esiste da anni). Con l’attuazione del nuovo piano rifiuti e l’introduzione di un sistema misto (campane interrate e porta a porta) si spera di rovesciare il trend.













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