Montessori ridà smalto alla Miralago 

Grazie alle maestre e ai bambini l’ex colonia è tornata a vivere: non è più il luogo preferito per le scorribande dei vandali


di Alessandra Cattoi


RIVA. Niente banchi né cattedre, ma tavoli sparsi in una grande stanza, ognuno dedicato a un’attività diversa. E poi tanti materiali che i bambini usano liberamente e ripongono al loro posto, mentre non ci sono supporti didattici destinati alle insegnanti per condurre la lezione. Del resto la lezione, almeno nel senso tradizionale del termine non c’è, perché si impara sperimentando, senza tempi imposti, premi o punizioni, accompagnati da maestre che incoraggiano e non obbligano. Sarà per questo che entrando nei locali del progetto educativo Montessori “Le ali dei bambini”, si respira un’atmosfera di grande serenità. Ospitato in un edificio della Miralago, messo a disposizione dal Comune, il progetto accoglie quindici bambini, dai tre ai sette anni, seguiti da due maestre qualificate. Ma in realtà è un’intera comunità coinvolta in un modello educativo alternativo a quello tradizionale proposto dalle scuole pubbliche. Tutte le famiglie, infatti, hanno aderito all’associazione che gestisce il progetto e come primo atto concreto hanno rimesso a nuovo i locali, imbiancando, pulendo, portando mobili e arredi. E oggi, a turno si occupano delle pulizie, delle lavatrici, di acquistare il materiale che manca, in totale autogestione dato che manca la segreteria. E non c’è nemmeno la mensa, per cui ogni bambino si porta il pasto da casa. Un bell’impegno, che si somma alla quota di tremila euro l’anno fissata per frequentare la scuola. Non tutti se la possono permettere né dal punto di vista economico né dell’investimento di tempo, ma le famiglie coinvolte sono tutte motivate e convinte che il metodo Montessori possa contribuire a migliorare le capacità dei propri figli, farli crescere più indipendenti, consapevoli, educati. Ai bambini viene proposta anche l’attività musicale e l’inglese e presto sarà avviata l’attività psico-motoria. Le spese crescono e per questo l’associazione ha lanciato una campagna di raccolta fondi online. «Fino ad ora - spiega Tatiana Moncalieri, presidente dell’associazione Montessori Alto Garda - abbiamo coperto tutte le spese in modo autonomo ma per far volare il progetto ci serve aiuto per l'acquisto di ciò che ancora manca e poi ci saranno le utenze». In programma il 12 novembre una giornata di porte aperte e poi una serata pubblica a dicembre. «Sarà l’occasione – dice la presidente - per conoscere un progetto educativo in cui noi crediamo molto, che mette al centro la libertà del bambino e l’attenzione alle sue curiosità, ai suoi tempi». Del resto una delle più celebri frasi del metodo montessoriano è «aiutami a fare da solo», che riassume perfettamente lo spirito con cui si lavora anche nella scuola di Riva.

Il prossimo obiettivo è quello di aprire una sezione Montessori nella scuola pubblica, così come è accaduto a Trento e Rovereto, in modo da allargare le possibilità a molte più famiglie e sono già in atto dei contatti con la scuola di Arco che ha dimostrato il suo interessamento. «Molto dipende dalla Provincia – conferma Tatiana Moncalieri - e il presidente Ugo Rossi ha detto che bisognerà aspettare qualche stagione scolastica ma contiamo sul fatto che ha finanziato la formazione delle insegnanti e aperto le sperimentazioni». Da parte sua, il Comune di Riva ha tutto l’interesse nel sostenere il progetto anche per sottrarre un edificio della Miralago alle mire dei vandali. Qualche tentativo di violazione c’è stato, ma un luogo frequentato ogni giorno da bambini e famiglie rappresenta un deterrente importante per scoraggiare le scorribande notturne.

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