Manifestazione silenziosa dei commercianti in difficoltà
L’emergenza Covid-19. La sezione Alto Garda e Ledro della Confcommercio ha organizzato per domani mattina un ritrovo in centro a Riva. Chelodi: «La chiusura domenicale penalizza i negozianti. Anche noi creiamo Pil per lo Stato»
Riva. Una manifestazione silente, per dare voce al commercio e alle imprese. La Sezione Alto Garda e Ledro della Confcommercio del Trentino ha organizzato per domani una manifestazione pacifica volta ad evidenziare il momento di grande preoccupazione e di disagio che il settore, ma in genere l'economia, sta vivendo. L’appuntamento, programmato davanti alle vetrine dei negozi di viale Dante, a Riva, alle ore 10. La manifestazione sarà silente, senza slogan di nessuna parte, né politica né sociale, e senza alcun intento violento. I partecipanti indosseranno le mascherine e manterranno il distanziamento interpersonale previsto.
La Confcommercio conta sulla presenza delle diverse sigle della rappresentanza imprenditoriale, di commercianti, albergatori, ristoratori, baristi, imprenditori in generale, e di tutti coloro che condividono la preoccupazione per il futuro delle imprese, dell'economia e dell’intera comunità, che potranno partecipare in compagnia delle loro famiglie, parte integrante della vita di ogni impresa. «In questo periodo pessimo e in questo anno irreale sembra di vivere una divisione delle categorie economiche in serie A e serie B – ha dichiarato il vicepresidente del Consorzio Cento, Stefano Chelodi - benissimo che il presidente Maurizio Fugatti abbia voluto e potuto (Boccia permettendo) prolungare l'orario di apertura ai ristoranti e ai bar, ma perché penalizzare i commercianti imponendo la chiusura domenicale? Il giorno più favorevole della settimana, chiuso. I commercianti hanno assorbito i costi dell’igienizzazione e dei vari protocolli, e non sono stati mai additati come ‘creatori’ di assembramenti, allora perché questa distinzione? Massima è la solidarietà ai commercianti, ai loro sforzi e alla loro professionalità, che li mettono accanto a tutte le categorie economiche in questa bruttissima situazione. Quindi ‘no’ ai figli di un ‘Dio minore’, tutte le categorie hanno pari dignità e importanza, e sono loro che concorrono a creare il Pil sia per lo Stato, sia per le famiglie che vivono dei proventi delle attività – ha aggiunto - e non delle regalie e dei contributi a fondo perduto. Commercianti, albergatori, ristoratori, baristi, professionisti, imprenditori, industriali, agricoltori, artigiani. Queste sono le gambe della nostra comunità, e ad essi va destinato il massimo rispetto. E poiché la situazione è destinata a perdurare ancora, rispettiamoci e facciamoci rispettare».