ALTO GARDA. Luca Cerutti, Alessandra Zanetti, Margherita Planchestainer e Mattia Vicari. Sono i nomi di quattro ragazzi arcensi, classe 1999, che fino a due settimane fa avevano per la testa solo gli esami di maturità, ma che dal pomeriggio di martedì si sono trasformati in giovani eroi.

Concluse con ottimi risultati le prove scritte e orali, chiusi i libri e accantonati gli appunti, i quattro (ormai ex) studenti della quinta C scientifico del liceo Maffei, erano partiti, venerdì scorso, per una vacanza di “festeggiamento” a San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. Con loro altri cinque compagni di classe. Un viaggio come tanti, fatto di mare, spiagge e divertimento, che martedì, intorno alle 17.30, ha preso però una piega inaspettata: nel giro di un minuto, Luca, Alessandra, Margherita e Mattia (a cui andrebbe aggiunto, per correttezza, un quinto amico, che chiede però di restare anonimo) sono passati dall’essere dei semplici maturandi vacanzieri, a giovani eroi per un giorno. «Eravamo in spiaggia - raccontano all’unisono - e il mare era molto mosso, al punto che era stata issata anche la bandiera rossa. Al largo, quindi, non c’era nessuno, ma lì, quasi a riva, dove il livello dell’acqua arriva in genere al petto, proprio come noi, giocavano altre persone». Un’onda inaspettatamente un po’ più forte, «e ho sentito una signora gridare “aiuto! Prendetelo!”», racconta Luca Cerutti, il primo a prestare soccorso. «Trascinato dalla corrente, suo figlio, che avrà avuto 7-8 anni - continua - non riusciva più a riaffiorare dall’acqua e tornare dalla madre. Afferrarlo e metterlo in salvo sulla sua ciambella è stato un gesto immediato, istintivo. Del resto era proprio vicino a me. Con gli altri, poi, abbiamo creato una specie di catena e lo abbiamo riportato a riva». A seguire, con lo stesso sistema - racconta ancora il ragazzo - «abbiamo messo in salvo anche la madre, nonché un’altra donna con i suoi tre bambini che, nel caos generale, si erano fatti prendere dal panico e non riuscivano più a nuotare verso la spiaggia».

Un piccolo, semplice gesto che ha evitato a un bagno in mare, nel tardo pomeriggio di una giornata di vacanza, di trasformarsi in un dramma dagli esiti peggiori. «Non abbiamo fatto niente di più di quello che avrebbe fatto chiunque», minimizzano i quattro arcensi che concludono: «È stata tutta questione di un minuto». Intanto, però, oltre al sole della Sicilia, si godranno per qualche giorno gli applausi e ringraziamenti di tutti.

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