La città deve dire addio al suo pittore più amato
Riva in lutto. Germano Alberti è morto ieri all’età di 86 anni. Satino da una vita, fondatore del “Bacionela club”, era stato nella commissione colori della giunta Matteotti
Riva. Riva deve dire addio al suo colore più bello, più delicato e sensibile, al suo artista più famoso e più amato, che dipingeva usando colori pastello e contrasti morbidi, a ricordo della tradizione veneziana della città. Germano Alberti avrebbe compiuto 87 anni, a novembre. Ma ieri mattina il suo cuore ha smesso di battere. Lo piangono i figli Dimitri e Giorgio. Era malato da tempo, ma continuava ad amare le lunghe passeggiate, vestito impeccabilmente, con la sua fluente barba bianca e un cappello bianco, a tesa larga, in centro città. Perché il pittore di Riva, che tanto amava quanto criticava le brutture della sua città, era legatissimo a Riva e ai suoi panorami. Amava dipingere il lago, cercava di coglierne le sfumature più delicate, «perché - raccontava - il lago non mi tradisce mai. Cambia i colori almeno dieci volte al giorno. Inseguirli e riportarli sulla tela è una mia grande passione». La sua bottega di pittore, il suo atelier, era in via Fiume. Ed era meta di visite, sia di turisti, sia di appassionati, in religioso silenzio, come in un museo d’arte.
Abitava in via Bastione, in un appartamento “visitato” dai ladri nell’agosto del 2017, mentre lui era ad un’assemblea della Sat, in centro a Riva. Ecco, la Sat era il suo altro grande amore. Quello stesso anno, il maestro d’arte era stato premiato per aver raggiunto i 75 anni di permanenza all’interno del sodalizio. Ad iscriverlo, appena nato, il padre “Tonin”, altra figura di spicco della rivanità.
Germano Alberti è stato anche uno dei fondatori - ricorda Cesare Guardini, memoria storica del giornale - del “Bacionela club”, conosciuto per il suo evento caratteristico: “Pam, bondola e vim”. L'idea di una festa da ripetere annualmente e da iscrivere nel calendario delle manifestazioni cittadine, che al divertimento unisse il sostegno ad enti e associazioni che si danno da fare per i poveri e per chi è in difficoltà (il ricavato della festa è sempre devoluto per questo fine), risale al 1980 ed è attribuita a Germano Alberti. Una proposta subito raccolta dal gruppo di amici della Riva «vecchia» e che ancora oggi delizia migliaia di golosi.
Il maestro Alberti, durante l’amministrazione Matteotti, era stato incaricato di scegliere con amore i colori per la “sò Riva”. Celebri i suoi sfoghi contro le scelte cromatiche di alcuni edifici storici del centro, «dagli accostamenti improbabili».
Il nome di Alberti è legato anche alla celebre statua che riposa in fondo a porto San Nicolò. Il suo “Cristo Silente”, l’opera d’arte alta 3 metri e 60, che ogni anno attira migliaia di appassionati sub.
La data del funerale non è ancora stata fissata.