Il mondo dello spettacolo piange William Trentini 

Lutto improvviso. Malore fatale nella sua abitazione di Pietramurata. Aveva 44 anni L’amico e regista Filippo Andreatta: «Una persona sensibile, molto costante e paziente»


Nicola Filippi


Alto garda. Il mondo dello spettacolo trentino piange William Trentini. Un “lighting designer” di vaglia, un professionista dello spettacolo apprezzato per «dedizione, serietà e modi sempre gentili». Nella notte fra sabato e domenica, William Trentini, 44 anni, è morto per un improvviso malore nella sua abitazione, in via Ghiaie, a Pietramurata. Lascia Elisa Versini, la sua compagna, in dolce attesa, insegnante di danza della Scuola Dance Emotion Asd di Riva, con la quale collaborava come presidente e curava le coreografie degli spettacoli.

Diplomato in fotografia e illuminotecnica all’istituto Depero di Rovereto, Trentini dal 1998 ha collaborato stabilmente con varie realtà culturali in Regione, come il Centro servizi culturali Santa Chiara e la Fondazione Haydn, così come in tutta Italia. In oltre 15 anni di attività ha partecipato a numerose produzioni con enti lirici, teatri stabili, festival, compagnie di prosa e danza.

Vivido il ricordo alla Centrale Fies: «Lo conoscevamo benissimo - racconta con la voce rotta dall’emozione Virginia Sommadossi - ha fatto anche una nostra produzione, ha fatto una lunghissima residenza nel nostro centro di produzione di nuove arti performative. Per lo spettacolo di Oht, del suo amico regista Filippo Andreatta, ha curato le luci. Uno spettacolo senza attori, dove le luci erano l’anima dello spettacolo. Era bravissimo, era un ottimo interprete del teatro contemporaneo, dove la luce è diventata quasi un oggetto, una materia con la quale scolpire gli oggetti. Lui aveva un ruolo di vitale importanza negli spettacoli, nelle arti. E lui stava diventando sempre più bravo».

Frastornato, incredulo anche l’amico e regista, Filippo Andreatta. «Un fulmine a cielo sereno - racconta al Trentino -. Era una persona sensibile e molto delicata, era sempre molto costante e molto paziente nel lavoro, soprattutto era molto bravo in quello che faceva. Poteva lavorare con la luce, ma anche con l’ombra. Non sono tantissime le persone che lo sanno fare. Lui lo faceva con una pazienza e una costanza che erano uniche. Ci ho parlato ieri sera, per un nuovo progetto di luglio. Stava bene ed era contento di riprendere in mano nuovi progettini, dopo questo periodo di chiusura. Non mi sembra vero, anche se lo è. È una grossa perdita per il Centro Santa Chiara perché era una persona molto capace e speciale. Era veramente bravo, e molto».

Addolorato anche il sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi: «La scomparsa di una persona giovane, di 44 anni, alla vigilia di un lieto evento, è una cosa veramente drammatica. Esprimiamo il più grande cordoglio e vicinanza alla sua compagna per l’improvvisa scomparsa».

Nel corso della sua carriera Trentini ha firmato il disegno luci di numerose Opere liriche e di prosa con registi come Alessio Pizzech, Bruno Streiff e Hiroki Hiara, Roberto Marafante, Dino Gentili, Carmen Giordano e moltissimi altri.

Nel 2007 è diventato direttore della fotografia per il video, docente di fotografia per l’audiovisivo e di illuminotecnica in diverse scuole di cinema e teatro, mentre dal 2011 ha collaborato a progetti in ambito di arte contemporanea con artisti di livello internazionale come Meris Angioletti (Stanzas, 2011) prodotto dalla Biennale di Venezia e Camilla de Maffei (Oracles in a dark valley, 2012)».

Da segnalare la partecipazione come light designer nelle produzioni "Curon/Graun" di Oht in collaborazione con la Haydn presentato a gennaio anche alla Triennale di Milano e di "19 luglio 1985". Una tragedia alpina sempre di “Oht” Office for Human Theatre, del Centro Servizi Culturali S. Chiara e di Romaeuropa Festival nel novembre 2019.

(ha collaborato Franco Bussola)

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