«I manifesti strappati dal vento»
La Polizia locale ha visionato le telecamere. Ma ieri quelli nuovi erano per terra
RIVA. Non c’è la mano di qualche sconsiderato dietro l’episodio avvenuto nei pressi della chiesa dell’Inviolata a Riva dove sono stati trovati per terra i manifesti che pubblicizzano il concerto organizzato in occasione della Giornata della Memoria. In un primo momento, anche per la condanna fermissima arrivata dall’Anpi, si era gridato alla bravata di qualche ragazzino ignorante o peggio ancora all’offesa verso le vittime dell’Olocausto attuato in un momento in cui ci si deve fermare e riflettere su vicende che hanno segnato l’umanità. Invece no, non c’è alcuna mano dietro quello che è successo. A strappare i manifesti è stato semplicemente il vento che fra sabato e domenica tirava molto forte su Riva così come sul resto della Busa. Lo ha appurato la Polizia locale che ha visionato le immagini delle telecamere presenti nella zona (ce ne sono diverse a pochi metri di distanza, che tengono sotto controllo l’Inviolata e la viabilità di questa parte di Riva). «Abbiamo visto le immagini - ha annunciato, ieri mattina, il comandante Marco D’Arcangelo - e siamo giunti alla conclusione che i manifesti non sono stati strappati bensì si sono staccati per colpa del forte vento. Le immagini lo evidenziano chiaramente».
Vicenda finita, allarme rientrato? Non proprio, perché nella giornata di ieri gli organizzatori del concerto hanno prontamente sostituito i manifesti strappati per colpa del vento. E nel pomeriggio di ieri gli stessi manifesti erano nuovamente per terra. Un’altra volta. Stamattina, con ogni probabilità, la Polizia locale tornerà a visionare le immagini delle telecamere per controllare i movimenti della zona nella giornata di ieri.
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