RIVA. «Si individui entro un mese un’area da destinare a deposito dei pullman della stazione di Riva»: lo chiedono i consiglieri comunali leghisti Luca Grazioli e Pier Giorgio Zambotti, che al riguardo hanno presentato una mozione (pertanto il mese partirebbe dall’eventuale approvazione del dispositivo, con l’elenco di atti ancora da trattare in Consiglio che è già piuttosto lungo).

Nel documento i due consiglieri ricostruiscono alcune tappe della già dilatata vicenda, partendo dal protocollo d’intesa firmato nel 2006 tra Comune e Trentino Trasporti con l’impegno a trovare entro l’anno un’area adatta dopo che quella di San Cassiano era stata accantonata in quanto di interesse archeologico. «Sono trascorsi tredici anni senza alcun risultato», sottolineano Grazioli e Zambotti, i quali poi, attingendo alle notizie riportate su queste pagine, ricordano che «a oggi però sull’area di San Cassiano di proprietà di Trentino Trasporti non ci sono altri reperti archeologici oltre a quelli già scoperti negli anni scorsi e riportati alla luce. Lo ha certificato, al termine dei carotaggi effettuati nel 2018, la Soprintendenza. Quindi nell’area non interessata agli scavi (i due terzi del totale) sembra che sia possibile procedere con la realizzazione del deposito degli autobus, spostandoli così dal piazzale di viale Trento dove la convivenza con i residenti è a dir poco problematica. Tante sono state le parole in questi anni, ma sono rimaste chiacchiere». Per questo i due leghisti propongono al Consiglio di impegnare il sindaco Mosaner e la Giunta «a rispettare l'impegno con il comitato stazione, in stretta collaborazione con la Provincia, onorando il protocollo d'intesa con la Trentino Trasporti firmato nel 2006, individuando definitivamente entro 30 giorni un’area da destinare a deposito dei pullman dell’autostazione». (m.cass.)