siccità

Crisi idrica, a Riva del Garda da oggi chiusa anche la piscina

Emergenza senza precedenti. Ordinanza che vieta l’acqua per usi non alimentari e igienico sanitari. Chiuse le fontane (tranne quelle che utilizzano l’acqua del lago)



RIVA DEL GARDA. E’ un’emergenza idrica senza precedenti quella che sta vivendo l’Alto Garda. A Riva da oggi (25 luglio) chiusa anche la piscina comunale con una settimana d’anticipo rispetto al calendario: “Il consumo di acqua potabile di una piscina come la nostra è molto alto – ha spiegato l'assessore Luca Grazioli – insieme ad Apm abbiamo deciso di anticipare di una settimana la chiusura estiva”.

Dalla mezzanotte di giovedì 21 luglio su tutto il territorio comunale l’uso dell’acqua potabile è ammesso solo per gli impieghi alimentare e igienico sanitario, come stabilisce l’ordinanza della sindaca Cristina Santi: vietato l’uso di acqua potabile per lavare auto, spazi e aree private, riempire piscine.

Sono state chiuse tutte le fontane, tranne alcune che utilizzano acqua del lago. Il consumo di acqua potabile, per usi che non sianoquelli alimentarie igienici, è stato azzerato e quello di acqua del consorzio irriguo, che non potabile, è stato dimezzato.

Secondo la società Ags l’acquedotto è in sofferenza e la situazione è destinata a peggiorare: la riduzione di disponibilità dalle sorgenti è stimabile, come dato medio rispetto allo standard stagionale, a -40 % su tutte le sorgenti comunali. 

L’emergenza non riguarda chiaramente solo l’Alto Garda. In tutto il Trentino – da Baselga di Piné a Segonzano, da Folgaria a Dambel - si sono susseguite le ordinanze dei Comuni fin da inizio luglio per limitare l’uso dell'acqua potabile.   

 

 













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