La festa (in tono minore) per Sant’Isidoro a Pratosaiano 

Casa per casa, don Franco ha benedetto i trattori

Arco. La comunità di Pratosaiano ha celebrato ieri il santo patrono, Sant’Isidoro agricoltore. Una festa in tono minore, controllata dai volontari del comitato Sant’Isidoro, a causa dell’emergenza...



Arco. La comunità di Pratosaiano ha celebrato ieri il santo patrono, Sant’Isidoro agricoltore. Una festa in tono minore, controllata dai volontari del comitato Sant’Isidoro, a causa dell’emergenza per Coronavirus che impedisce ancora gli assembramenti, che ha visto protagonista don Franco Torresani. Il quale, dopo aver celebrato la santa messa sul sagrato della piccola chiesa, che ieri festeggiava i suoi 105 anni di vita, dedicata proprio al santo patrono, si è recato a piedi nelle case dei contadini della zona per benedire i loro strumenti di lavoro: «Sono figlio di contadini e ieri ho potuto ammirare stupendi modelli storici di trattori, custoditi nei garage», racconta don Franco. Durante la santa messa, letta la prima lettera di San Pietro apostolo, don Franco ha ricordato il Vangelo secondo Giovanni con gli interrogativi di Tommaso e di Filippo, ha quindi ricordato che fra due domeniche si celebrerà l’Ascensione di Gesù al cielo, ha invitato alla fiducia nel Padre «che ci raggiunge anche in questi mesi drammatici per il nostro pianeta».

Tante finestre aperte, con le persone affacciate, appoggiate sui balconi per ascoltare le parole di don Franco, che ha rimarcato l’importanza fattuale degli agricoltori, «i quali devono solo ringraziare perché in questo periodo sono stati fra le poche categorie che hanno potuto lavorare e potuto esercitare al meglio il loro lavoro». Infine, don Franco Torresani, ha voluto ricordare la storia di Sant’Isidoro, santo spagnolo, che proveniva da Madrid, nato nel 1080, di famiglia contadina, povera, che si dedicò a zappare la terra per poter sopravvivere, dedicando tutto se stesso sia alla preghiera sia al lavoro. N.F.













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