«Apnea, record e partecipanti: scommessa vinta»

Riva. Si apre a un nuovo sport, il Garda, e lo fa portando con sé due record mondiali, un record italiano monopinna e due nuove campionesse italiane. Se per gli apneisti, le acque del lago nostrano...


Katia Dell’eva


Riva. Si apre a un nuovo sport, il Garda, e lo fa portando con sé due record mondiali, un record italiano monopinna e due nuove campionesse italiane. Se per gli apneisti, le acque del lago nostrano non sono certo cosa sconosciuta, infatti, mai era successo, prima di sabato, che il Garda Trentino ospitasse un campionato nazionale di apnea. «Solitamente competizioni di questo tipo si svolgono in acque salate – spiega infatti uno degli organizzatori e soci del Gruppo Sommozzatori Riva, Graziano Marchi -. Portarla qua, nel nostro lago, è stata una sfida, ma una sfida che abbiamo vinto con successo, come dimostra l’alto numero di partecipanti: mediamente competono una decina di atleti per volta, quest’anno invece siamo arrivati a 60 iscrizioni, con la presenza anche di tre rappresentanze austriache. Il nostro sogno allora – continua – è quello di poter essere ancora terreno di gara ma, perché no, anche di poter sfruttare l’internazionalità del nostro territorio per ampliare il campionato oltre i confini italiani. Insomma, in parole povere, dar vita a un mondiale che, ad oggi, non esiste».

Un rilancio parallelo del Garda e della disciplina, sul quale concorda anche il sindaco Adalberto Mosaner, presente in occasione della premiazione della gara di apnea in assetto costante bipinna: «In accordo con il Gruppo Sommozzatori, per questa competizione, è stata installata una piattaforma – peraltro di riciclo – che, se trovasse il giusto ampliamento e la giusta valorizzazione, potrebbe diventare un importante punto di riferimento futuro per gli apneisti di tutto il mondo».

Tale passerella, infatti, chiarisce meglio Marchi, «è l’unica struttura in tutta Italia a consentire un’immersione a breve distanza dalla costa: già a pochi passi da riva, infatti, il lago scende di 116 metri».

A vincere la competizione bipinna, Pietro Antolini, veronese, che ha per l’occasione infranto anche il record italiano e mondiale, spingendosi per due minuti e 36 secondi a 76 metri di profondità. Argento e bronzo, invece, rispettivamente a Gaspare Battaglia (57 metri) e Emile Castelnuovo (56 metri). Sul podio femminile, invece, l’autoctona Elena Dorigatti che, coi suoi 46 metri per un minuto e 43 secondi si è portata a casa il titolo di campionessa italiana. A seguire, Livia Bregonzio (42 metri) e Stephanie Alchner (41 metri). Per la categoria “promotion”, con limite a 40 metri, invece, a posizionarsi in testa sono stati Matteo Gelmi, Metteo Piovene, Paolo Travaglia per la maschile, e Federica Di Maria, Federica Battaglia e Martina Binda per la femminile. Nella giornata conclusiva, ieri, Pietro Antolini ha stabilito il nuovo record mondiale nella discesa monopinna: 76 metri in 2 minuti e 36 secondi. Federica Di Maria (Matamauco Sub) ha stabilito il nuovo record italiano, nel monopinna, con 53 metri di profondità.













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