Ristoratori e baristi in ginocchio Rossi contro Fugatti: “Basta parole togliete subito l’Imis”
È fissata per domani a Trento la manifestazione degli esercenti allo scopo di richiamare l’attenzione sulle drammatiche conseguenze delle ripetute chiusure forzate
TRENTO – È fissata per domani 11 gennaio la manifestazione degli esercenti di bar e ristoranti del Trentino allo scopo di richiamare l’attenzione del governo nazionale e di quello provinciale sulle drammatiche conseguenze delle ripetute chiusure di queste imprese a causa del Covid.
Il Patt è solidale con loro. Il consigliere provinciale Ugo Rossi spiega le ragioni: “Gli siamo vicini per due motivi: il primo perché è necessario che il governo nazionale preveda ristori adeguati e che tengano conto del particolare carattere di stagionalità delle nostre attività trentine, il secondo perché serve chiarezza sulle prospettive evitando questo continuo e ancor più negativo alternarsi di aperture e chiusure”.
E prosegue: “Ma è giusto che richiamino fortemente anche il governo provinciale ad esercitare fino un fondo la nostra autonomia speciale. Fino ad ora infatti solo parole e nessun atto concreto da parte del governo leghista per questo settore. Ma c’è di più ed è particolarmente grave, non sarà certo risolutivo ma almeno poteva essere per molti un’aiuto immediato e concreto e per tanti almeno un segno di attenzione”.
Ugo Rossi e suo partito attaccano la la giunta provinciale: “Non è stata in grado nemmeno di prevedere (come avviene per gli alberghi in tutta Italia e anche per bar, ristoranti e commercio in Alto Adige) l’esenzione Imis, tributo immobiliare su cui la provincia può decidere in totale autonomia. Su questo ricordiamo che il nostro partito ha presentato per ben due volte uno specifico emendamento, la prima volta respinto dicendo “ in questo momento non si può, faremo con il bilancio”, per poi arrivare al bilancio e respingerlo senza nemmeno motivare”.
E aggiungono: “Riteniamo doveroso informare tutti su come le parole di impegno e vicinanza spesso non corrispondano alle azioni e sul fatto che, a quanto pare, se una proposta è seria e praticabile questa non viene accolta semplicemente perché fatta da altri, e quindi non adatta ad essere sbandierata a fini di ricerca del consenso. Forse per il governo leghista del Trentino il destino di bar e ristoranti conta meno della possibilità di fare propaganda”.