Rifugi sotto metri di neve, ore per liberarli
Il gestore del Demetz: al lavoro con motoseghe per rompere i blocchi (foto rifugiotonidemetz / Instagram)
TRENTO. Si avvicina la stagione estiva e molti rifugi alpini si apprestano ad aprire i battenti. Ma per farlo, quest'anno, molti gestori devono combattere contro muraglie di neve alte metri e cadute in alta quota durante l'inverno, e rafforzate dalle eccezionali precipitazioni delle ultime settimane.
Uno di questi è il 'Toni Demetz' a 2685 metri, sulla forcella del massiccio del Sassolungo, nel territorio di Selva di Val Gardena, in Trentino Alto Adige. Da alcuni giorni il gestore, Enrico Demetz, è al lavoro per liberare il rifugio dai metri di neve. Solo giovedì è riuscito a raggiungere la porta d'ingresso e a aprirla, lavorando con una decina di persone «per circa 350 ore di lavoro - racconta - usando motoseghe per spaccare la neve in blocchi di circa 80x80 cm, poi scaricati in un burrone».
Dopo di che, «bisogna preparare all'interno il rifugio, dove è molto freddo e umido, e liberare l'acquedotto». Terza fase, liberare le finestre sul retro. «Quest'anno - dice - le condizioni sono più difficili degli anni passati, anche se sempre abbiamo molta neve. Il vento è il nostro peggior nemico».
Il rifugio aprirà al pubblico il 13 giugno, mentre sulla sua pagina Facebook, attraverso le immagini, si può seguire quasi in diretta i lavori di 'scavo' nei muri di neve.