Riforma dell’Apss: i punti cruciali presentati alla Consulta della Salute
I referenti della Consulta hanno evidenziato la necessità di integrare ospedale e territorio, sanità e sociale per superare la frammentazione, nonché l'esigenza di una medicina che sia sempre più personalizzata e di prossimità
TRENTO. Prosegue il percorso di presentazione della nuova riforma dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento.
I punti cruciali della riorganizzazione sono stati illustrati ai membri della Consulta per la Salute guidata dal presidente Renzo Dori: accanto all’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana vi erano il direttore generale facente funzioni di Apss Antonio Ferro, con il direttore del Servizio ospedaliero Pier Paolo Benetollo, il direttore amministrativo Andrea Maria Anselmo, il direttore dell’Integrazione socio sanitaria Gino Gobber, la direttrice del servizio territoriale Simona Sforzin e il direttore del Servizio processi assistenziali ospedalieri Paolo Barelli.
"Siamo in una fase importante che è quella della presentazione al territorio del nuovo assetto della salute trentina, un percorso che sta coinvolgendo tutti gli ambiti, non solo quelli socio-sanitari. La riorganizzazione si integrerà con il Piano di prevenzione 2021-2025, approvato lo scorso dicembre, per la cui stesura sono stati coinvolti tutti gli Assessorati, proprio perché temi come la salute, la prevenzione, abbracciano settori diversi e trasversali. La promozione della salute deve essere fatta sempre più a 360°", è stato questo il pensiero espresso dall'assessore Segnana che, nel ringraziare i partecipanti, ha ricordato come si tratti di una riforma aperta alle osservazioni che stanno arrivando dal territorio.
"Stiamo cercando di costruire un'organizzazione molto sfidante che punta a valorizzare le risorse del territorio, a ottimizzarle per fare di più con quello che abbiamo a disposizione. Ad esempio sulla medicina di famiglia, a fronte di una riduzione di medici che sta investendo tutto il territorio nazionale, stiamo puntando ad innalzare il numero degli assistiti, facendo lavorare i medici insieme e dotandoli di personale che possa alleggerirli nelle pratiche burocratiche", ha aggiunto a sua volta il direttore Ferro illustrando la riforma.
Una riforma – spiega la Provincia – che punta ad avvicinare i servizi territoriali e ospedalieri al cittadino, a garantire equità di accesso e di cure, ad assicurare una presa in carico integrata del paziente, in collegamento con una rete ospedaliera diffusa.
E il cui cardine è rappresentato dai tre Distretti sanitari Nord, Sud ed Est, ai quali è affidato il ruolo di coordinamento e di integrazione.
I referenti della Consulta hanno evidenziato la necessità di integrare ospedale e territorio, sanità e sociale per superare la frammentazione, nonché l'esigenza di una medicina che sia sempre più personalizzata e di prossimità. Importante anche potenziare l'assistenza domiciliare, la continuità assistenziale e i percorsi di cura personalizzati, in particolare per le persone fragili e a rischio fragilità.
Fra i punti messi in luce anche la necessità di investire sulla salute di ragazzi e bambini e sulle risorse umane, nonché definire il ruolo e le funzioni delle Case e degli Ospedali di comunità.