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Punto nascite abusivo sequestrato dai Nas in Valsugana

Aperto da poco più di tre anni: due ostetriche vi eseguivano parti extra-ospedalieri senza alcuna autorizzazione sanitaria: le nascite venivano poi comunicate come parti a domicilio. La segnalazione partita dall'Azienda sanitaria dopo che una partoriente è arrivata al S.Chiara con un'emorragia



TRENTO. I carabinieri del Nas di Trento su richiesta della Procura hanno eseguito il sequestro preventivo di un immobile adibito a 'punto nascita'. Nella struttura, in un paese della Valsugana a 10 chilometri da Trento, venivano effettuati dei parti, in assenza di qualsiasi autorizzazione sanitaria.

Il decreto è stato notificato a due ostetriche ritenute parte attiva dell'associazione che gestiva la struttura.

Le ostetriche in concorso con altri - per ora ignoti - gestivano la casa deputata all'assistenza ostetrica e al parto extra -ospedaliero in assenza di autorizzazioni sanitarie e senza la verifica dei requisiti strutturali ed igienico-sanitari. 

L'indagine, coordinata dalla Procura di Trento, è scaturita da una segnalazione dei dirigenti sanitari dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari della provincia di Trento a seguito di un trasporto d'urgenza per di una donna partoriente presso l'ospedale Santa Chiara di Trento per un'emorragia.

In quell'occasione, il personale sanitario, informatosi sul luogo di provenienza della donna, ha notato come vi fossero numerosi parti domiciliari nel piccolo paesino, di circa cento abitanti. Da un successivo controllo incrociato sulle banche dati dell'Azienda sanitaria è emersa poi la discrepanza tra la zona del parto domiciliare dichiarato e la residenza di diverse partorienti.

Dalle indagini è emerso che la struttura sarebbe stata aperta da più di tre anni. Diverse donne sono state seguite nel percorso di gravidanza e nel parto, che poi veniva segnalato all'Azienda sanitaria di Trento come parto domiciliare.

È in fase di accertamento il numero esatto delle persone che hanno usufruito del punto nascita. 

Il punto nascita disponeva anche di un portale web aggiornato, in cui venivano proposti trattamenti di medicina alternativa e si proponeva come "clinica ostetrica" sulle piattaforme di mappatura geografica online.













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