Processo Neumair, la sorella Madè: «Secondo me non è malato. Forse si sentiva fallito»
La donna non ha voluto incrociare lo sguardo del fratello che oggi in aula si è girato più volte verso di lei. Respinta la richiesta di rito abbreviato
LE IMMAGINI: L'incontro in aula senza scambiarsi alcuna parola
IL VIDEO: L'arrivo di Benno in aula
IL VIDEO/2: Parlano i legali di difesa e parte civile
BOLZANO. Madè Neumair non ha mai voluto incrociare lo sguardo di Benno, oggi, 4 marzo, in aula in tribunale a Bolzano, nonostante il fratello si sia girato più volte verso di lei.
"Lui non mi ha mai scritto - ha spiegato lei ai giornalisti - non ha detto di essersi pentito, secondo me non è malato Non so perché abbia ucciso i nostri genitori. Forse si sentiva fallito e cercava una via d'uscita, non lo so.
Io comunque non provo odio, non è un sentimento che provo e, in generale, penso molto poco a Benno, ma non ci riesco sempre: a volte ho qualche incubo".
Benno, in aula, è apparso molto diverso da come appariva nelle foto, di diversi anni fa, che lui stesso postava su Facebook: muscoloso, atletico e sorridente allora, cupo e impassibile oggi in aula, con gli occhiali e un po' di barba.
E' accusato del duplice omicidio dei suoi genitori, Laura e Peter, commesso il 4 gennaio dell'anno scorso: per quei fatti è reo confesso, ed il processo si concentrerà quindi, più che sulla dinamica dei fatti, sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato.
"Benno è malato, ha un disturbo molto grave", ha detto in aula l'avvocato Flavio Moccia, difensore assieme al collega Angelo Polo, ma la perizia psichiatrica già svolta in fase d'indagine ha stabilito la seminfermità solo per il primo delitto, quello del padre Peter, ma non per quello della madre Laura.
Oggi la difesa ha chiesto che il processo venga celebrato con rito abbreviato ma l'istanza è stata respinta in quanto non consentita dalla legge per i reati punibili con l'ergastolo, come in questo caso.
Sono stati poi accolti tutti i cento testimoni convocati dalle parti (una cinquantina per la Procura, trenta per le parti civili ed una ventina per la difesa), e sono state fissate le prossime udienze, al 18 e 29 marzo ed al 5 aprile.
Tra i testimoni verrà anche sentito monsignor Guido Todeschini, che mensilmente si reca a trovare Benno in carcere a Bolzano per aiutarlo ad intraprendere un percorso spirituale cattolico. Todeschini in passato aveva affiancato per aiutarlo spiritualmente anche Pietro Maso, il giovane veronese che nel 1991 uccise i suoi genitori. (foto Ansa)