Lavoro

Privatizzazione delle Poste, i sindacati: “Sempre peggio, in 10 anni persi 400 posti”

Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti manifestando tutta la loro preoccupazione per il futuro: "Chiuderanno sempre più uffici postali". Presidio di protesta sabato 18 maggio



TRENTO. Si è svolto oggi, lunedì 13 maggio, un confronto tra Cgil, Cisl e Uil con il presidente Fugatti. L’ulteriore privatizzazione delle Poste italiane, con la cessione della quota del 29,26% oggi in mano al Ministero dell’Economia, rischia di compromettere la tenuta del servizio postale nelle periferie e di avere ripercussioni negative sull’occupazione. Preoccupazioni che oggi Slc Cgil, Cisl Slp e Uilposte hanno messo sul tavolo del presidente Fugatti, nel corso di un incontro atteso da settimane.

Jacopo Spezia (Scl), Antonio Lopresti (Slp) e Concetta Inga (Uilposte) hanno sottolineato che questa operazione porterà ad una accelerazione di quanto si è già verificato negli ultimi anni in Trentino e cioè un arretramento dei presidi territoriali, la chiusura di uffici postali e un calo del personale. Tutto ciò a discapito dei cittadini e in particolar modo alle fasce più deboli della popolazione.

“Negli ultimi dieci anni si sono persi più di 400 posti di lavoro in Poste Italiane S.p.a. nella sola provincia autonoma di Trento, una riduzione di organico che ha prodotto una perdita di qualità e ha reso difficoltoso garantire tutti i servizi nelle località più periferiche”.

Parallelamente, però, Poste ha messo in piedi il progetto Polis, finanziato con le risorse del Pnrr, che punta a semplificare la vita dei cittadini nei centri più piccoli e meno raggiungibili e assicurare le medesime opportunità tra gli abitanti dei grandi e dei piccoli centri. Un progetto che coinvolge diversi uffici anche in Trentino. “Per questa ragione crediamo che anche la Provincia possa svolgere un’azione importante nel contrastare il disinvestimento sul nostro territorio dove i piccoli centri sono la maggioranza”.

Da qui la richiesta al presidente Fugatti di farsi promotore di un tavolo di lavoro con Poste Italiane e sindacati per affrontare questi nodi e lavorare sia per rendere più efficiente il servizio per i cittadini sia per dare garanzie occupazionali agli oltre ottocento addette e addetti che oggi operano in Trentino. Dal presidente, però, non sono arrivate rassicurazioni e la strada per un impegno convinto della Provincia in questa partita sembra tutta in salita.

Intanto Slc Cgil, Cisl Slp e Uilposte hanno organizzato per sabato 18 maggio un presidio di protesta contro la privatizzazione sotto il commissariato del governo, in corso III Novembre a partire dalle 10.













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