LA FESTA

Primo maggio, appello delle Acli del Trentino: “Un patto per il lavoro fra istituzioni e società civile”

Il presidente provinciale Luca Oliver (nella foto) a Pergine e il responsabile del lavoro Nicola Simoncelli a Mezzano, in Primiero, hanno proposto un accordo fra pubblico e privato per affrontare la crisi occupazionale

 

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LE IMMAGINI: L'omelia dell'arcivescovo nella chiesa di Pergine



PERGINE. Un “Patto per il lavoro e la dignità di tutte le persone”. È questo l’appello alla società civile, alla classe politica e alle forze economiche che le Acli hanno lanciato oggi in occasione del Primo maggio.

Il presidente provinciale Luca Oliver a Pergine Valsugana e il responsabile del lavoro delle Acli Nicola Simoncelli a Mezzano in Primiero, hanno proposto un accordo fra pubblico e privato per affrontare la crisi occupazionale che, secondo le previsioni, è destinata ad aggravarsi ulteriormente con lo sblocco dei licenziamenti.

A Pergine Valsugana, nella chiesa della natività di Maria (nell’ambito di un’iniziativa congiunta fra Acli, curia e parrocchie del perginese), è intervenuto l’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi che ha affermato: “La pandemia ha pesantemente sconvolto una parte consistente del mondo del lavoro. Penso ai lavoratori stagionali e a quelli per cui il tempo determinato è ormai inesorabilmente scaduto. Penso ai tanti che nascostamente, senza rumore, stanno vivendo un vero dramma personale e famigliare. Questa loro tenace dignità chiede ora a noi, con forza, di non voltarci dall’altra parte, ma di sentirci tutti interpellati, nessuno escluso, soprattutto chi è in condizione di produrre posti di lavoro, servizi, formazione”.

“Le previsioni – ha affermato il Presidente delle Acli Luca Oliver - parlano di decine di milioni di nuovi disoccupati e di nuovi poveri a livello internazionale mentre anche nel nostro Trentino il tasso di disoccupazione è tornato a crescere con oltre 20.000 persone senza lavoro, molte delle quali senza ammortizzatori sociali.

Il sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer, intervenendo durante la cerimonia, ha parlato di vicinanza e solidarietà con tutti coloro che soffrono per la difficile situazione lavorativa, esortando la comunità locale alla fiducia e alla speranza.

Le proposte delle Acli per il lavoro

“Le Acli – ha ribadito Nicola Simoncelli, responsabile Acli per il lavoro intervenendo in chiesa a Mezzano - intendono pertanto ribadire la necessità di un “Patto per il lavoro e la dignità umana” che passi attraverso azioni congiunte fra le istituzioni e la società civile, affinché nessuno sia lasciato solo di fronte al dramma della perdita dell’occupazione”.

Per le Acli questo significa rafforzare le alleanze con le rappresentanze del mondo del lavoro dipendente, autonomo ed artigiano per tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma significa anche respingere con forza tutti i tentativi e i ricatti che tendono a cancellare i diritti conquistati in decenni di battaglie civili e per il progresso della nostra società.

Un primo passaggio nella difesa della dignità dovrà pertanto essere il rilancio delle politiche per il sostegno alla famiglia e alla conciliazione con il lavoro. Le donne sono state le prime a pagare il caro prezzo di un

sistema sociale che ha scaricato i costi della crisi, dell’educazione dei giovani e della cura degli anziani, sulle famiglie, con conseguenze quali l’ulteriore esclusione dal mondo del lavoro del settore femminile.

No dunque alla precarizzazione della vita. Sì a politiche che rilancino il lavoro inteso, per usare le parole di papa Francesco, come elemento essenziale per garantire lo sviluppo creativo della persona così come dei valori e delle attitudini fondamentali dell’essere umano (Laudato Si).

Rilanciare la spesa pubblica: per un New Deal sociale e ambientale

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’accesso ai fondi per la ripresa (Recovery fund) dovranno coincidere con i tanti cambiamenti che la società civile ed i movimenti civili mondiali hanno delineato per creare un modello di sviluppo davvero sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.

Dal nostro punto di vista è necessario che il bilancio di assestamento e il programma #Ripartitrentino tengano conto della necessità di aumentare la spesa per il sostegno a coloro che hanno perso e perderanno il posto di lavoro, alle famiglie e alla lotta contro le povertà.

È necessario inoltre rilanciare il ruolo dell’Agenzia del lavoro e del Centro per l’impiego così come è necessario un investimento straordinario nella valorizzazione delle filiere e delle potenzialità economiche inespresse dei territori.

In questo modo la pandemia potrà diventare a tutti gli effetti l’occasione per un rilancio di un’economia sostenibile nell’ottica dell’ecologia integrale evocata nella Laudato Si’ di papa Francesco e quindi l’occasione di un vero New deal all’insegna dell’innovazione e dell’equità.

Nell’ambito del rilancio delle politiche attive del lavoro un ruolo di primo piano dovrà essere ricoperto dalla formazione professionale intesa come punto di incontro fra le competenze tecniche e le capacità organizzative e innovative dei giovani.

Su questo versante le Acli, oltre a chiedere il potenziamento di tutte le realtà formative comprese quelle destinate alla riqualificazione professionale degli adulti, intendono rilanciare il ruolo di Enaip sul versante dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione del mondo del lavoro.

Dal turismo, all’industria e all’artigianato, Enaip intende pertanto caratterizzare la propria presenza sul territorio, attraverso i nove Centri di Formazione Professionale, incentivando le filiere legate alla green economy e alla sostenibilità ambientale.

Le Acli si impegneranno pertanto in un’opera di presidio delle politiche attive e di servizio rivolto a lavoratrici e lavoratori, cittadini e disoccupati attraverso il loro Patronato, Caf ed Enaip per dare risposte a tutti i bisogni che provengono dal mondo del lavoro dipendente, del lavoro autonomo e del precariato.













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