il caso

Porfido, il Coordinamento trentino chiede il commissariamento del Comune di Lona Lases

In audizione alla seconda commissione del consiglio provinciale, Ferrari ha parlato di malaffare strutturato e organizzato. E ha chiesto alla Provincia di costituirsi parte civile nel processo Perfido

L’INCHIESTA: Fra cave e affari

LA DECISIONE: La Provincia chiederà di costituirsi parte civile 



TRENTO. "Siamo davanti al malaffare strutturato e organizzato, che ha condotto all'arresto di 18 persone e rispetto al quale serve porsi una domanda: come ha potuto infiltrarsi nelle nostre comunità e istituzioni una associazione di questo tipo?

Forse questo è accaduto perché, purtroppo, sia il tessuto economico che quello istituzionale si sono distinti per un conflitto di interessi e un clientelismo che sono stati il filo conduttore di ogni intervento rispetto al comparto porfido".

Lo ha affermato - si legge in una nota - Graziano Ferrari, del Coordinamento lavoro porfido, nell'ambito dell'audizione della seconda commissione del Consiglio provinciale di Trento sulla situazione del settore del porfido in Trentino.

Assieme a Ferrari, erano presenti anche Vigllio Valentini e Walter Ferrari, componenti del coordinamento.

Ferrari - prosegue la nota - ha chiesto che il Consiglio provinciale si attivi affinché la Provincia di Trento si costituisca parte civile nel processo sull'inchiesta "Perfido", (si sono costituiti i sindacati trentini) in relazione alle infiltrazioni della 'ndragheta nel settore, e chieda al commissario del governo di attivare la procedura per verificare se nel Comune di Lona Lases ci siano i presupposti per il commissariamento. 













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