Vaia rimette in discussione il progetto dei tralicci Terna
Energia e ambiente. I disastri nei boschi perginesi causati dalla tempesta dello scorso anno hanno mostrato i rischi che si potrebbero evitare se si scegliesse di interrare la linea aerea
Pergine. Il nubifragio “Vaia” di fine ottobre ha fatto danni al patrimonio boschivo, ma ha avuto anche qualche conseguenza positiva per l’ambiente montano. E non solo dal punto di vista panoramico come già pubblicato in questa pagina più volte per le “immagini” che si possono ammirare e che finora erano nascoste dal folto degli alberi. Si fa invece riferimento al progetto di Terna relativo al nuovo elettrodotto che dovrebbe essere realizzato intorno a Pergine (lato nord) interessando zone preziose dal punto di vista del paesaggio: le vallette di Bus e Guardia, i monti di Serso e Viarago (Montengian compreso), ma anche a scendere lungo il versante destro del torrente Fersina. Mega tralicci sarebbero realizzati sulle “creste” e addirittura sulla cima del Croz del Cius, a fianco della croce in pietra, all’imbocco della valle dei Mocheni con i cavi in attraversamento sospesi sull’alveo del Fersina per raggiungere poi l’altra sponda e infilarsi nei boschi di Vignola Falesina.
Problemi ambientali
Se l’elettrodotto fosse già stata realizzato o comunque in fase di costruzione, “Vaia” avrebbe provocato un disastro, considerando quanto è successo a piante, linee elettriche e telefoniche (molte delle quali ripristinate in maniera provvisoria) con conseguenze finanziare paurose. Ma appunto “Vaia” ha aperto una porta consistente alla possibilità che il progetto tanto contestato qualche anno fa, possa essere rivisto completamente a favore dell’interramento della linea elettrica. In questo caso si è mosso il Comitato “Custodiamo il paesaggio” al quale avevano aderito molti cittadini perginesi firmando una petizione (dicembre del 2014) per rivedere appunto il progetto in termini di interramento ad esclusivo interesse dell’ambiente. In quell’occasione oltre 1.500 firme erano state raccolte e protocollate, e l’azione del Comitato era andata avanti pur in presenza dell’iter burocratico di Terna che vedeva il proprio progetto approdate nel gennaio scorso nei municipi interessati, seguito poi dall’approvazione, 2 mesi fa, da parte della Provincia.
Il tempo dei ripensamenti
Ma “Vaia” ha avuto il “merito” di aver provocare qualche ripensamento sulla realizzazione dell’elettrodotto aereo, sia tra i tecnici della Provincia che tra quelli della stessa Terna, la società che appunto dovrebbe posa tralicci e cavi su per le montagne nord di Pergine deturpando il paesaggio. Recentemente, si è mosso appunto anche il Comitato “Custodiamo il paesaggio” proprio per far presente questa situazione di pericolo che si sarebbe creata e che si creerebbe con i tralicci in piedi, in caso di un secondo nubifragio.
Così, il Comitato, assieme a operatori, cittadini sensibili al problema, esponenti di associazioni ed enti e comunque persone con a cuore la situazione, ha incontrato il presidente Maurizio Fugatti e qualche tecnico di settore della Provincia, trovando porte aperte. E da quanto si è saputo, c’è la ferma volontà di rivedere il tutto.
Da aggiungere che un appoggio (con partecipazione) è venuto anche dall’Apt Valsugana Lagorai, nell’ambito del percorso relativo alla certificazione Gstc, di recente consegna per la sostenibilità del territorio della Valsugana. Territorio che avrebbe poco di “sostenibile” se esponesse alla pubblica visione nega tralicci svettanti sulle cime dei monti intorno a Pergine.
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