«Va incentivato chi ristruttura casa» 

Pergine, il Pd critico con la giunta comunale per la programmazione urbanistica «troppo spesso a macchia di leopardo»


di Roberto Gerola


PERGINE. Una serie di problemi che attraversano il territorio comunale, anche dal punto di vista socio - culturale, è stata posta dai gruppi consiliari di minoranza alla maggioranza civica in municipio a Pergine. Programmazione urbanistica, viabilità ma anche rapporti con l’Università sono gli argomenti principali che troveranno riscontro nella prossima seduta consiliare.

Programmazione urbanistica. «La necessità di ricostruire, ristrutturare, riutilizzare e riconvertire l’edificato esistente, rappresenta un concetto per evitare l’estendersi del consumo del territorio con nuove costruzioni unitamente o con ampliamento delle cubature di edificato esistente e la sua formulazione è ricorrente nel Documento unico di programmazione, ultima edizione, redatto dalla maggioranza civica in municipio a Pergine». Lo sostiene il Pd in una delle sue interrogazioni presentate. Sempre nella premessa, viene poi evidenziato che «nel corso di questi anni davvero raramente si è sentito parlare di una “variante generale” al Prg; invece innumerevoli sono state le varianti urbanistiche, gli accordi urbanistici, le deroghe urbanistiche. Tutti interventi puntuali, a macchia di leopardo che hanno e stanno ancor oggi trasformando il territorio col rischio, a nostro avviso, che venga perso il quadro d’insieme, con smisurato consumo di territorio». E ancora: «In un Comune come Pergine dove permangono moltissimi spazi abitativi e costruzioni con destinazioni diverse invenduti o sfitti e dove la popolazione che fino a 8-9 anni fa cresceva di 400-500 unità all’anno oggi vede decrescere progressivamente l’aumento annuale di residenti, l’attenzione dovrebbe davvero essere puntata sulla riqualificazione e sugli incentivi alle ristrutturazioni, sui servizi e sulla qualità degli spazi di vivibilità. Invece la nostra impressione è che il processo sia stato diverso».

Per avere un quadro della situazione, un’unica domanda: «Quanta volumetria edificatoria complessiva ed ulteriore sia stata concessa negli ultimi 5 anni attraverso deroghe e varianti urbanistiche».

Accordi con l’Università. Anche «accordi e intese con l’Università di Trento è un concetto ricorrente nel citato Documento unico di programmazione», scrive sempre il Pd come premessa a un'altra interrogazione. Dopo aver condiviso che i rapporti con l’Università «offrono preziose occasioni e opportunità di arricchimento, approfondimento e crescita culturale ed economica» citando settori come sanità, ricerca, settore turistico e innovazione tecnologica che «potrebbero creare opportunità di lavoro e sviluppo», si sottolinea il fatto che «la sfida odierna è quella di riuscire a portare sul nostro territorio collaborazioni o piccoli “pezzi” di conoscenza, ricerca, stimoli culturali, formazione, collegati all’Università di Trento che arricchiscano il nostro tessuto territoriale, stimolino i nostri ragazzi a restare e avviare iniziative in loco e portino una ventata di innovazione». Per questo si chiede: quali e quante intese o accordi sono stati stipulati con l’Università di Trento in questi ultimi anni e quali sono state, eventualmente, le ricadute sulla comunità locale.















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