levico terme 

«Una Spa nella Masera tabacchi» 

Il neoingegnere Federico Dallago ha presentato la sua tesi/progetto


di Franco Zadra


LEVICO TERME. «Non si demolisce se non si ha un programma». Questa l’affermazione perentoria del neolaureato ingegner Federico Dallago nel corso della serata organizzata dall’associazione Colle delle Benne dove è stato presentato il suo lavoro di tesi di laurea sull’edificio della Macera Tabacchi. «Quando ho iniziato il mio studio – ha detto Dallago – non sapevo delle intenzioni della Provincia di abbattere l’edificio».

La presentazione della tesi, moderata da Elisa Corni dell’associazione Colle delle Benne, ha condotto i presenti a una rivalutazione della Masera scoprendola, diversamente da come era stata pensata lontana dal centro nei primi anni del ‘900, ora al centro geometrico di due località, Levico e Selva, ormai riunite, proprio in un punto focale molto importante per l’attuale mobilità del paese. Gli interessanti dati storici riportati da Dallago hanno fatto scoprire le tre tappe fondamentali di quell’impresa, il 1919, anno della prima costruzione del blocco Nord per una spesa documentata di poco meno di 260mila lire, ora valutabili intorno ai 240mila euro, subito dopo la guerra con una ripresa economica se non altro difficile. Il 1924 con la nuova costruzione in seguito a un incendio del primo edificio. Il 1931 con l’ingente aumento di produzione e la costruzione del blocco Sud con i suoi 2.000 metri quadri, «un edificio enorme – ha spiegato Dallago – che ha ottenuto la licenza edilizia nel giro di 5 giorni e realizzato in appena 10 mesi».

«Ho pensato – ha detto Dallago – un progetto di consolidamento della struttura tenendo conto del fatto che le mura perimetrali, le travi in ferro e in legno, e la tecnica costruttiva utilizzata, con cordoli e quant’altro, sono del tutto o in gran parte recuperabili. L’inserimento di un telaio interno in acciaio che lavori insieme all’esistente, comporterebbe una spesa intorno ai 420mila euro».

Poi è arrivata la cigliegina sulla torta, un video degli esterni e degli interni di una favolosa Spa, con tanto di palestra, piscine, sale relax, beauty, fitness, ristorante, e quant’altro possa desiderare un utente di un centro termale come si può trovare in Alto Adige, «ma che in Trentino non esiste, se non legato a qualche struttura alberghiera», ha spiegato Dallago. «Se pensiamo – ha detto ancora l’ingegnere – che i costi di abbattimento di 17mila metri cubi sono paragonabili ai costi di realizzazione di un progetto come il mio, l’idea di una demolizione dovrebbe venire meglio ponderata».

Inevitabili a questo punto gli interventi polemici, dal tono “politico”, dal pubblico, subito però moderati da Elisa Corni che ha riportato l’attenzione sul lavoro del giovane ingegnere, dimostratosi all’altezza di un interlocutore ideale delle autorità provinciali, nonostante la ricorrente voce circolante in paese che vede il destino della Masera compiersi a breve.













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