TENNA. E’ stato approvato anche dal Comune di Tenna l’accordo di programma per l’attivazione della Rete di Riserve Fiume Brenta, parte di un network che vede già 10 Reti di Riserve attivate in Trentino, costituite per gestire e valorizzare le aree protette. Nel caso specifico si occuperà di garantire protezione e sviluppo sostenibile lungo il fiume Brenta.

L’accordo di programma è in fase di approvazione da parte di tutti i comuni interessati: Pergine, Calceranica, Caldonazzo, Levico, Tenna, Vignola Falesina ed Altopiano della Valsugana in Alta Valsugana, accanto a Borgo, Castel Ivano, Grigno, Roncegno e Novaledo in Bassa Valsugana. Capofila è la Comunità Alta Valsugana e Bersntol, ma l’accordo coinvolge anche le Comunità Valsugana e Tesino e il Consorzio Bim del Brenta.

Viene così creata un'ampia zona di tutela e salvaguardia attiva, oltre 840 ettari, che comprende la valle del fiume Brenta con numerosi corsi d'acqua e aree umide di pregio naturalistico e paesaggistico e siti protetti. In particolare sono ricomprese due zone di protezione speciale (Inghiaie a Levico e Fontanazzo a Grigno), 17 zone speciali di conservazione come Assizzi-Vignola, canneti di San Cristoforo, Pizè a Ischia, Lago Pudro, Costa e Monte Calvo sul territorio di Pergine, Alberè di Tenna, Canneto e il Laghetto a Levico, le grotte di Calgeron a Grigno, della Bigonda (Ospedaletto) e di Costalta (a Borgo) con la Palude di Roncegno e il monte Zaccon (ben 371 ettari) tra Borgo e Roncegno; ed infine 16 Riserve locali.

L’investimento complessivo è di circa 950 mila euro, finanziato dalla Provincia per 270 mila, dalle comunità di valle per 150 mila, dal Bim per 90 mila, dai comuni per 84 mila e dal Piano di Sviluppo Rurale per 352 mila. Il Comune di Tenna investirà poco più di 3 mila euro in tre anni. (g.f.)