«Studenti al lavoro nei boschi»
L’idea del sindaco di Fornace nell’ambito dei progetti scuola-lavoro
PERGINE . Il sindaco di Fornace Mauro Stenico ha presentato in dicembre alla Comunità Alta Valsugana e Bersntol una mozione, illustrando come è possibile sfruttare in senso positivo la situazione di disastro boschivo provocata dal maltempo dello scorso ottobre. La proposta ha ottenuto l’approvazione unanime dell’assemblea, ed è attualmente in discussione in Comunità di valle.
«Il lavoro non manca – spiega nel dispositivo Mauro Stenico - il maltempo di ottobre ha provocato talmente tanti danni, che nessuno può affermare che non vi sarebbe possibilità di dare lavoro nei boschi a moltissime persone rimaste disoccupate, pensando per esempio al personale del settore delle cave nella nostra provincia. Ciò che propongo è di organizzare il ripristino ambientale in due fasi. La prima, la più delicata e pericolosa, riguarda il taglio dei grandi alberi, che dovrà essere affidata a professionisti del settore. Una seconda fase riguarda il ripristino dei sentieri, la loro pulizia e l'accatastamento del materiale in luoghi adibiti, nonché il reinnesto di nuove piante. Sono attività che potrebbero essere affidate a non professionisti in cerca di occupazione. Il lavoro da compiere nella seconda fase è talmente imponente che potrebbe esservi spazio non soltanto per i disoccupati, ma anche per qualche studente in cerca di lavoro stagionale estivo. Per gli studenti non dovrebbe a mio avviso costituire “volontariato”, ma un'attività riconosciuta economicamente, che possa dare vantaggi dal punto di vista dei crediti formativi nell’alternanza scuola - lavoro. Pensiamoci. Dedicarsi a un progetto di ripristino fisico ambientale rappresenta non solo un'attività occupazionale, ma anche un percorso culturale che potrebbe avvicinare i giovani al proprio territorio, ai boschi, come accadeva più spesso un tempo. Prima di formare le "squadre", assistite da esperti che sappiano indicare il da farsi, si potrebbero proporre dei percorsi formativi, in collaborazione con il Corpo forestale, presso i vari Comuni. Le fonti per finanziare i lavori potrebbero essere molteplici, dalla possibilità di utilizzare parte degli avanzi di amministrazione dei Comuni o delle Comunità interessate, alla possibilità di emettere buoni di lavoro riconosciuti da negozi o esercizi eventualmente convenzionati. Allo stato attuale non esistono dettagli precisi sulla durata dell'occupazione per i non - professionisti, sul numero di lavoratori che si potrebbero assumere, e sull'entità dello stipendio. Mi sono però intanto permesso di lanciare l'idea. Il progetto, se giudicato di interesse, richiederà in ogni caso l'assistenza di tecnici per dirimere questioni che i singoli non potrebbero risolvere da soli». (f.v.)