«Stime dei danni fatte tutte per difetto» 

Amministratori di Asuc e Comuni concordi: «Per la giusta definizione servono sopralluoghi nei boschi schiantati dal vento»


di Roberto Gerola


PERGINE. Prime stime ancora molto approssimative dei danni provocati dal nubifragio alla fine si ottobre. I calcoli sono stati fatti in base ai piani economici di Amministrazioni separate d’uso civico e amministrazioni comunali presentati alla Forestale. Senza sopralluoghi, ancora. Il tutto per trovare una via d’uscita al problema, ma anche per effettuare puntuali analisi della situazione.

I boschi schiantati hanno proprietà distinte: proprietà comunale, proprietà delle Asuc e proprietà private. La preoccupazione generale e quindi con valenza in tutto il Trentino è notevole: i tempi necessari per intervenire al più presto possibile per salvare il salvabile, la remunerazione, le imprese da contattare. In Alta Valsugana si parla di circa mezzo milione di metri cubi di legname da recuperare in qualche modo. Un’altra stima parla di 100.000 mc per la sola sponda destra della valle dei Mocheni per quanto riguarda il patrimonio delle Asuc di Sant’Orsola, Mala, Viarago e Serso. Più nel dettaglio, e sempre relativamente alle Asuc, le stime parlano di 25.000 mc per l’Asuc Viarago, 10.000 per l’Asuc Serso. Sull’altro versante della valle dei Mocheni, l’Asuc Pergine denuncia 10.000 mc (Panarotta e dintorni), le Asuc di Vignola e Falesina circa 25.000 mc. Poi le amministrazioni comunali: Palù del Fersina è a quota 1.500 mc; Fierozzo a quota 5.000 mc; Frassilongo a 20.000 mc; Sant’Orsola a 50.000 mc. Alcuni Comuni non hanno proprietà boschive (come ad esempio Vignola Falesina). Ma il discorso unanime dei responsabili interessati è relativo alle stime: «Sono tutte per difetto, fintanto che non vengono effettuati sopralluoghi». Ma si sottolinea che anche così facendo, le stime saranno comunque molto approssimative fintanto che i boschi non saranno ripuliti e gli alberi recuperati con gli automezzi. Ovviamente, è il prezzo del legname che preoccupa maggiormente. E si invoca una strategia comune. Ci sono situazioni drammatiche per qualche Comune i cui introiti sono da sempre e solamente legati ai “tagli” dei boschi. Frassilongo è tra questi. La conferma viene dal sindaco Bruno Groff. «Per noi, la stima del danno per il patrimonio boschivo distrutto arriva a 20.000 mc, ma per difetto; penso che al momento del bilancio definitivo la quantità sia più consistente. Ma pur considerando il danno in 20.000 mc occorre dire che ci saranno 1,5 milioni di euro di mancato introito che per il nostro Comune, vuol dire rimanere senza soldi da investire per anni». Ma evidentemente, il blocco degli investimenti riguarda anche altri Comuni e in particolare quelli appunto che vivono del patrimonio boschivo. Analogo discorso per qualche Asuc. La situazione si aggrava per quei Comuni o Asuc che hanno già stipulato contratti di vendita di lotti “in piedi” : il nubifragio ha messo a terra questi lotti che a questo punto non rendono poco o nulla.

Il discorso si fa drammatico anche per le proprietà private, boschi cioè che non sono né del Comune né delle Asuc. Rischiano di essere abbandonati per impossibilità dei privati di intervenire in proprio o per le spese da sostenere se dovessero intervenire le imprese specializzate.

Da qualche settimana si susseguono riunioni per vedere il da farsi, sia a Livello di Asuc, sia di Comuni. Sono anche annunciate riunioni dei delegati degli enti che fanno parte dell’Associazione Forestale costituita in tempi relativamente recenti. Presidente è Bruno Groff , sindaco del Comune di capofila.

Caso a parte per Viarago che con il Cmf Viarago ha annunciato qualche giorno fa di interessarsi a nome di soci del consorzio (con boschi di proprietà privata) per fare da capofila nell’operazione recupero e vendita. Luigi Sittoni (presidente del Cmf Viarago) parla di circa 20.000 mc di schianti.













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