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TENNA . Un risultato il primo streaming del consiglio comunale di Tenna l’ha raggiunto. I cittadini che hanno seguito la diretta sono stati una decina, un numero decisamente superiore a quello che...


Gianluca Filippi


TENNA . Un risultato il primo streaming del consiglio comunale di Tenna l’ha raggiunto. I cittadini che hanno seguito la diretta sono stati una decina, un numero decisamente superiore a quello che normalmente sortisce la seduta “in aula”, solitamente quasi vuota. Un segnale che questo potrebbe essere un modo per allargare la partecipazione, anche quando si tornerà in situazione di normalità. O vicino alla normalità. Un appunto per l’amministrazione che verrà. Il consiglio si è concentrato sull’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario (un passaggio soprattutto tecnico) e sul recepimento e approvazione del Fia, il fascicolo integrato di acquedotto relativo al sistema idrico comunale. Ad illustrare questo punto, in particolare, c’ha pensato l’ingegnere Franco Baroni, responsabile di Settore Fluidi, Telecalore e Ufficio Tecnico di Stet. Il consiglio ha approvato un documento piuttosto articolato, frutto del lavoro di qualche anno. «E’ il punto di arrivo dell’adeguamento normativo - ha detto Baroni - ma anche il punto di partenza di una nuova modalità di gestione del sistema idrico».

Il Fia è costituito da tre documenti portanti: il Libretto di acquedotto (Lia) che prevede l’inserimento nel sistema cartografico provinciale di tutte le opere acquedottistiche (sorgenti, serbatoi, stazioni di pompaggio, pozzetti, idranti, reti di distribuzione, ecc.), attraverso una codifica omogenea per tutti i comuni. A questo si è aggiunto il Piano di autocontrollo (Pac), che ha identificato i punti nei quali effettuare le analisi dell’acqua, le modalità di registrazione dei dati e di archiviazione. Previsto anche un protocollo di azione per gestire le situazioni non conformi. Infine, il terzo documento è il Piano adeguamento utilizzazione, che è il documento più ambizioso considerato che si proietta in avanti fino al 2040, lavorando sull’efficienza nella distribuzione della rete. L’obiettivo è pianificare gli interventi necessari per portare il livello di efficienza ad un livello almeno buono. Nel caso di Tenna non ci sarà molto lavoro da fare, fortunatamente: grazie agli investimenti effettuati negli anni scorsi, quello di Tenna è l’acquedotto più efficiente gestito da Stet, con un livello del 73.5%.In ogni caso alcune piccole opere sono stati previste, come la sistemazione del ramale di Campolongo, il miglioramento della stazione di pompaggio del Croz de la Ghinga e la sostituzione degli attuali contatori con dei contatori elettronici che consentono il telecontrollo e riducono al minimo gli errori di misurazione.

Nel dibattito che ne è seguito, qualche richiesta di informazioni è arrivata con riguardo agli idranti (la necessità di sostituire quello in Alberé, che comporta però anche l’adeguamento della condotta che lo alimenta) e sulle tariffe, che rischiano di aumentare.













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