Ricordi di famiglia e di paese in 35 diari
Appartengono alla famiglia Sartori di Roncogno, vanno dal 1883 al 1919 e sono stati calati nella storia da Maurizio Panizza
PERGINE. Un diario lungo 35 anni, conservato, studiato e pubblicato. Va da 1883 al 1919. A parte le considerazioni, i commenti, gli eventi di famiglia e dintorni, la documentazione comprende una parte decisamente eccezionale. Si tratta degli anni relativi alla Grande Guerra che trovano testimonianza in molte fotografie. Il tutto si riconduce e si svolge attorno alla pizzeria “La Stella” di Roncogno, la frazione perginese ai piedi del Cimirlo. Oggi è proprietà di Maurizio Sartori che l’ha avuta in eredità. Giuseppe Sartori (il bisnonno) iniziò a scrivere (anche se per pochi anni), Luigi (il nonno) proseguì fino al 1918, Vittorio seppe conservare tutto il materiale, Maurizio lo ha pubblicato recentemente con la penna di Maurizio Panizza, per i tipi di Curcu e Genovese. “Diario familiare: dalle memoria di Luigi Sartori, storie di famiglia, di comunità, di amicizia e di guerra”.
L’Almanacco era una sorta di agenda annuale la cui pubblicazione iniziò nel 1883 da parte della Sezione di Trento del Consiglio provinciale d’Agricoltura per il Tirolo. A quel tempo la società era prettamente agricola e in tutte le case arrivava l’Almanacco che conteneva anche le “direttive” per il settore agricolo, consigli, tradizioni, fasi lunari, fiere, mercati, dati tecnici su coltivazioni, articoli di viticoltura, frutticoltura, allevamento, bachicoltura, caseificio, contributi. In sostanza, un vademecum per migliorare le pratiche agricole. Accanto a ciò anche pagine bianche sa riempire con notizie proprie della famiglia e dintorni appunto. E Giuseppe (come tanti altri a quel tempo) annotava su questa pagine, molte cose.
Quando morì la moglie Marianna Zeni, Giuseppe lasciò la “cronaca” che trovò (1886) nella penna del figlio Luigi (uno dei 14), la prosecuzione dell’opera fino al 1918. Un diario lungo 35 anni dal contenuto molto stringato, che narra tuttavia la “storia” della famiglia trasferitasi da Ischia a Roncogno, con gli eventi pubblici, ma soprattutto privati: le morti in famiglia, le nascite, il lavoro, il personale stagionale assunto, le paghe, il tempo atmosferico (per esempio, nel 1890 il lago gelò), la costruzione della ferrovia della Valsugana, lo scoppio della Grande Guerra.
Le annotazioni di Giuseppe prima e di Vittorio dopo, sono tutt’altro che prolisse. Le poche parole lasciano solo intravvedere il contesto. E quindi entra l’opera di Maurizio Panizza. Se Maurizio Sartori ha messo a disposizione il materiale (i 35 Almanacchi) insieme ai propri studi compiuti su di essi, Maurizio Panizza ha saputo contestualizzare gli eventi descritti da Giuseppe (prima) e Luigi (poi) nel senso che ciascun episodio (familiare e non) trova spiegazione negli usi e costumi di quegli anni; trova l’illustrazione di vita quotidiana, di modi di dire e di vivere, di consuetudini che si perderanno con il passare degli anni anche attraverso foto storiche.
Anche perché, la famiglia di Giuseppe Sartori (e poi di Vittorio Sartori) era un po’ lo specchio di questi tempi. Una famiglia collocata nella vita semplice di Ischia (prima) e di Roncogno (poi), due paesini come tanti dove la vita trascorreva tranquilla tra vicende familiari e di campagna, nonché di piccolo commercio.
Per questo, il valore della documentazione conservata, trova ulteriore pregio perché affianca, in sostanza, la descrizione dell’epoca in tutti i suoi aspetti e ne nasce un libro di storia non solo locale.