«Pronti a ricorrere contro la multa per la presa irrigua»
Il presidente dell’Agro: «L’opera è stata manomessa, noi l’avevamo messa a norma come chiesto dalla Provincia»
PERGINE. L’Agro irriguo perginese non ci sta a pagare la sanzione di 1.300 euro per i “reati” contestati. Il presidente Luigino Laner è chiaro in proposito. «Dopo la denuncia ai carabinieri per l’episodio di danneggiamenti, presenteremo ricorso perché riteniamo di non avere nessuna responsabilità per quanto avvenuto».
L’opera di presa, come più volte ha avuto modo di dire nel recente passato, è stata realizzata secondo un progetto condiviso dalla Provincia. Inoltre non è previsto l’obbligo di mettere in campo gli accorgimenti per assicurare il deflusso minimo vitale. «E anche questo aspetto è stato condiviso dalla Provincia - dice Laner -. Occorre poi specificare che da parte nostra, prosegue, abbiamo fatto il necessario per tutelare l’opera di persa e rispettare la portata utilizzando gli specifici regolatori di portata e collocandoli nella saracinesca. L’opera è stata poi coperta con una pesante lastra di ferro incardinata nel muro dell’argine da una parte e chiusa con un grosso lucchetto dall’altra. Il danno che abbiamo subito è evidentemente opera di almeno due persone che con fatica sono riusciti a tagliare il lucchetto, scardinare la piastra per poi sollevarla di lato e poi ancora togliere i regolatori di portata infilata nella saracinesca». Un lavoro non da poco, compiuto intenzionalmente fa ancora capire il presidente Laner, da parte di qualcuno che evidentemente voleva danneggiare il Consorzio costringendolo a rifare parzialmente l’opera di persa e nello stesso tempo dare discredito all’ente. «Non è tanto per i 1.300 euro - dice ancora Laner - che presentiamo ricorso, ma è per una questione di principio. Oltretutto, in sede di sopralluogo la Forestale poteva anche avvertirmi di quanto successo».
Il prossimo passo da parte dell’Agro Irriguo è quello presentare appunto ricorso, predisporre una relazione circostanziata relativamente ai danni subiti allegando la denuncia ai carabinieri. «Nel contempo - ci ha detto ieri - abbiamo chiesto un incontro con il dirigente Romano Masè (Bacini Montani). Ci hanno comunicato a questo proposito che sarà a Pergine lunedì 16 luglio. Con lui saremo all’opera di presa perché si possa rendere conto della nostra estraneità al fatto. Chiederemo poi l’archiviazione della pratica, sperando che i responsabili vengano individuati». L’episodio di danneggiamento si inserisce in un momento in cui le problematiche relative al torrente Fersina sono in discussione. Probabilmente la manomissione dell’opera di presa risale proprio ai primi di giugno. «Dal canto nostro - conclude Laner - abbiamo le carte in regola per l’intervento che avevamo fatto all’opera di presa già a suo tempo e su indicazione della Provincia, e non vediamo il motivo di auto danneggiarci».