Premio agli studenti impegnati a tener viva la lingua mochena
FIEROZZO. Premi agli studenti che con le loro opere mantengono viva la lingua mochena e il patrimonio culturale della valle, ma anche una corposa pubblicazione sulla nuova chiesa di San Francesco sul...
FIEROZZO. Premi agli studenti che con le loro opere mantengono viva la lingua mochena e il patrimonio culturale della valle, ma anche una corposa pubblicazione sulla nuova chiesa di San Francesco sul Comune di Fierozzo. Nuova perché risale a poco più di 50 anni, anche il primo sasso fu posto 70 anni fa. Due eventi culturali in un’unica serata svoltasi nella sala pubblica di Fierozzo organizzati dall’Istituto cultura mocheno, presente con il presidente Luca Moltrer (sindaco di Fierozzo), il direttore Mauro Buffa e alcuni collaboratori. Con loro anche Sieghard Gamper (Ufficio minoranze della Regione).
Cerimonia snella
Premiazione degli studenti rapida con Luca Moltrer a sottolinea il significato dell’iniziativa che ormai va avanti da anni: mantenimento appunto della lingua mochena, stimolo ad utilizzarla, tutela del patrimonio. Attraverso l’operato di due commissione, ne ha parlato l’insegnante Cristiana Slomp, sono stati assegnati premi. Una quindicina i partecipanti, in linea con i numeri dell’anno scorso. “Tre concorsi per una lingua” il titolo dell’iniziativa rivolta ai giovani a scuola (dai 6 anni ai 28, divisi in categorie). Per il concorso “Scrift” (scritto), categoria “prosa”, medaglia d’oro a Irma Zott e d’argento a Barbara Laner; per la “poesia”: medaglia d’oro a Maria Zott; d’argento a Lucia Laner; di bronzo a Paola Petri Anderle e “di merito” a Barbara Toller. Scuola primaria: “oro” alla classe 1ª di Fierozzo; “argento” alla classe 2ª di Fierozzo; “bronzo” alle classi 3ª 4ª di Fierozzo, alla classe 5ª di Fierozzo e alla classe 4ª di Sant’Orsola. Studenti fino a 17 anni: “oro” a Ilaria Oss, studenti dai 18 ai 28 anni: “oro” a Sonia Oss. Settore “Film” : 1° premio a Barbara Toller e 3° premio a Barbara Laner. In entrambe le produzioni sono state filmate le varie fase di confezioni dei crauti, arte che sta scomparendo. Poi, la proiezione dei due filmati: “I crauti” e “Oggi facciamo i crauti”.
Spazio al libro
Poi appunto la pubblicazione sulla chiesa di San Francesco curata da Rosanna Marchel (raccolta foto e testimonianze nonché stesura dei testi) con la collaborazione dell’Istituto, degli “sportelli minoranze” e della Regione per le traduzioni (in mocheno e in tedesco). Rosanna Marchel ha ricordato le collaborazioni con gli abitanti, ma anche con i mocheni emigrati. Ha raccolto preziosissime foto e testimonianze su don Giacomo Hofer il parroco che volle la chiesa. Ha parlato anche uno di testimoni (aveva 10 anni alla posa della prima pietra): Felice Marchel. Dalle sue parole le vicissitudini dell’opera di costruzione (durò 20 anni), le sofferenze, le difficoltà, gli aneddoti.