«Pochi medici? Colpa dei pensionamenti»
L’assessore provinciale Zeni risponde a Civettini confermando la «carenza assistenziale a Pergine»
PERGINE . A Pergine mancano due medici di base e quattro medici per la guardia medica (cosiddetta assistenza continuativa). Questo stato di cose era stato fatto presente (in maggio alla giunta provinciale) con un’interrogazione sottoscritta da Claudio Civettini, esponente di Civica Trentina. Nel contempo, il consigliere provinciale aveva chiesto se veniva condivisa la necessità di intervenire in modo urgente per porre rimedio alla carenza di personale medico ed entro quali termini e secondo quali modalità si intendeva attivarsi in proposito. In questi giorni gli ha risposto l’assessore Luca Zeni.
«Le carenze assistenziali segnalate sono riconducibili al pensionamento di molti medici di assistenza primaria e alla necessità di rispettare le procedure e le tempistiche disciplinate a livello nazionale per l’inserimento di nuovi medici».
Zeni quindi conferma quindi la carenza di 2 medici di base e di 4 incaricati della continuità assistenziale. Indica nel pensionamento di due unità la carenza nel settore dei medici di base, mentre per la “guardia medica” l’azienda sanitaria sta predisponendo la stabilizzazione dei professionisti con il riferimento di incarichi a tempo indeterminato, ma vi sono pochi medici disponibili e spesso il ruolo di guardia medica è svolto per un periodo limitato in attesa di accedere al ruolo di medico di base. I due ruoli sono compatibili fino al massimo di 650 assistiti.
L’assessore precisa poi che a Pergine occorrono 8 medici per svolgere la “guardia medica”. Solo quattro sono titolari a tempo indeterminato e gli altri sono a incarico provvisorio. Sono stati quindi banditi 4 incarichi per i 4 posti vacanti. Potranno essere assegnati nei prossimi mesi.
Zeni sottolinea poi che le situazione prospettate non sono dovute a scelte di programmazione o a una riduzione di servizi voluta dall’amministrazione, ma sono inquadrati nella problematica più generale della carenza di professionisti a fronte del pensionamento nei prossimi anni di molti medici di medicina generale.
«Per far fronte alla situazione - spiega Zeni - si prospettano l’aumento del numero dei posti banditi a concorso per l’accesso alla corso triennale di formazione specifici in medicina generale e il finanziamento di borse di studio aggiuntive». (r.g.)