Il caso 

Nonni e nipoti la burocrazia blocca ancora le visite 

PERGINE. Non si è ancora risolto lo stallo burocratico che impedisce a un anziano di incontrare i nipoti con maggiore frequenza rispetto a quanto disposto dal magistrato, una volta ogni 10 giorni...


Franco Zadra


PERGINE. Non si è ancora risolto lo stallo burocratico che impedisce a un anziano di incontrare i nipoti con maggiore frequenza rispetto a quanto disposto dal magistrato, una volta ogni 10 giorni invece che una volta al mese, in seguito a una sentenza di separazione dei genitori dei due minori, di cui il Trentino ha dato notizia la settimana scorsa.

Ma, come aveva assicurato il presidente della Comunità di Valle Alta Valsugna e Bernstol, Pierino Caresia, il Servizio Sociale ha nuovamente riconsiderato la richesta della famiglia e ha risposto che «in ragione dell'eccezionalità della situazione – scrive Francesca Carneri, responsabile del Servizio socio-assistenziale – questo Servizio è in grado per quanto in suo potere e per quanto consentito dalla sentenza attualmente in vigore, di anticipare gli incontri previsti a dicembre e gennaio per favorire un contatto nipoti-nonni, ma l'assenza di procedimenti aperti preclude a questo Servizio un'interlocuzione con l'Autorità giudiziaria affinché si possa tener conto della situazione eccezionale venutasi a creare e modificare le modalità di visita».

«Ciò che si coglie da questa – scrive in risposta la famiglia per tramite dell'avvocato Gianni Casale in “una formale diffida al Servizio” –, peraltro prevedibile risposta, è una chiara sordità e scarsa sensibilità con un appiattimento altrettanto evidente su un immobilismo incomprensibile al cospetto della vita umana».

Alla famiglia non resta quindi che imboccare la strada del ricorso urgente che, a dispetto del titolo, presenta un iter, peraltro già avviato, e delle tempistiche “tecniche” che purtroppo remano contro il desiderio di un nonno di riabbracciare i nipoti per quella che si prospetta come “un'ultima volta” a causa di una malattia terminale che non sa ancora di avere.













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona