«Noi i più mocheni, vogliamo poter contare»
PALù DEL FERSINA. «Siamo mocheni anche noi e forse di più e vogliamo contare almeno alla pari di Fierozzo e Frassilongo». E per raggiungere l’obiettivo, dopo la mancata nomina di Patrizia Bocher alla...
PALù DEL FERSINA. «Siamo mocheni anche noi e forse di più e vogliamo contare almeno alla pari di Fierozzo e Frassilongo». E per raggiungere l’obiettivo, dopo la mancata nomina di Patrizia Bocher alla presidenza dell’Istituto culturale mocheno (Bki), Palù del Fersina ha “provocato” ritirandosi dall’istituto stesso.
Radici lontane
Stefano Moltrer, la settimana scorsa, aveva emesso un comunicato, con una cronistoria degli eventi fin dal 2004 quanto il Bki “divorziò” dai cimbri. In sostanza, presidenze e vicepresidenze erano andate a Frassilongo (sindaco Bruno Groff, per due volte vice e presidente) e Fierozzo (sindaco Luca Moltrer, una sola volta e rieletto ora). Fierozzo e Frassilongo ricordano che Palù ebbe la presidenza per due mandati dal 1990 al 2000 (istituto mocheno - cimbro). Per la cronaca, il primo (e apprezzato) presidente fu il compianto Achille Fruet (di Pergine). Ma al di là della “turnazione”, Stefano Moltrer (Palù) ha sottolineato che anche in fatto di attività culturale (specie per l’uso di finanziamenti) c’è sempre stato un asse Frassilongo – Fierozzo a scapito di Palù: casa-museo Filzerhof e segheria in Valcava sono a Fierozzo, la Mil (il mulino) è a Frassilongo; nuovi investimenti sono previsti nel recupero di un’antica chiesetta a Fierozzo. Ma la sede del BKI è a Palù (sottolineano Fierozzo e Frassilongo) ed ogni manifestazione culturale (incontri, presentazioni, mostre e visite) trova collocazione a Palù principalmente.
La seduta consiliare
Per trovare conforto, Stefano Moltrer ha convocato un’urgente seduta consiliare (domenica sera), senza delibere, ma per discuterne: 9 i consiglieri (su 12) e cioè 6 di maggioranza e 3 di minoranza (ma tutti d’accordo sull’obiettivo) e 26 cittadini oltre a Dario Pallaoro (garante provinciale delle minoranze). Assenti (pur invitati) Bruno Groff (sindaco di Frassilongo) e Luca Moltrer (sindaco di Fierozzo). Per cui, la serata è stata sostanzialmente a senso unico, senza possibilità di sentire la controparte. L’obiettivo era tuttavia evidente: avere una parità di potere dentro il cda dell’istituto (il comitato scientifico valuta i progetti finanziati da Provincia-Regione) e quindi codificare (fin da subito) di fissare le turnazioni in modo che fra cinque anni la presidenza vada a Palù, stabilendo anche massimo due mandati. Tra l’altro, Stefano Moltrer l’ha messa per così dire sul personale. «Se sono io a rompere le uova nel paniere, sono pronto a dimettermi da sindaco», ha detto. Nel dibattito sui fondi è emerso (da Franco Moar) che 100.000 euro sono per il tetto della sede a Palù e il resto (400.000 euro) per il recuperare la chiesa – rudere. Chi ha smorzato un po’ i toni è stato Dario Pallaoro pur condividendo l’obiettivo: non litigate, non fa bene all’immagine delle minoranze.
I componendi del consiglio
Il cda delll’Istituto: i sindaci Luca Moltrer (Fierozzo) e Bruno Groff (Frassilongo); Maurizio Paoli (Frassilongo) come Comunità di valle; Teresa Battisti (Fierozzo) per la Provincia; Patrizia Bocher (Palù), Ingrid Petri Anderle (vicesindaco Palù) come Regione.